1. Prigionia


    Data: 17/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu

    (Riposto questo racconto dato che ho cambiato account per motivi personali.
    
    Aggiungo inoltre che questo racconto è una dedica a scaaty, dato che mi sono liberamente ispirato al suo racconto, che potete trovare qui sul sito, “Asta”)
    
    Evrilith si stava guardando intorno, dietro alle sbarre di bambù in cui era rinchiusa tutto aveva qualcosa di strano. Le sue orecchie a punta, il suo viso dai lineamenti elfici stonavano cosi’ tanto con tutto quello che aveva intorno. Oltre al fatto che lei stessa non aveva mai visto un Elfo in gabbia fino a quel momento. Sembrava invece che ce ne fossero molti, vari legati e con dei segni visibili sui loro corpi, altri nudi in ginocchio in una sorta di meditazione. Era confusa. Perché era lì? Lei stava a guardia di uno degli avamposti sul confine, era stata attaccata? Sembrava tutto cosi’ dolce e mellifluo, si sentiva su una nuvoletta, una parte di lei le disse che era stata drogata, un’altra sorrideva perché sembrava essere finita a Taridazk, la città nascosta di cui le leggende parlano. Quella da cui provengono tutti i peggiori mali del mondo.Quella in cui il suo popolo viene deportato per venir schiavizzato. Questo pensiero la fece scuotere dal torpore.Aveva un collare di ferro attorno al collo.Era disarmata.Era nuda. Un lampo le ricordò cosa era successo.Non era possibile, erano stati accerchiati ed erano stati catturati, lei, il sergente sotto cui serviva, neanche ricordava il suo nome. Ricordava solo che tranne lei tutti avevano ...
    ... combattuto fino allo stremo delle forze. Lei invece era stata colpita alla nuca da un mezz’orco. Ed era stata portata via, pensò.Mentre si perdeva in questi pensieri Evrilith si rese realmente conto che ben più di qualche paia di occhi la stava osservando. Decise di muovere gli arti per proteggersi da quegli sguardi cosi’ penetranti. Voleva sprofondare, le leggende sembravano esistere. Davanti a lei vedeva creature di ogni tipo, non solo orchi, goblin, umani…Ma anche scheletri, varie forme di non morti, maghi oscuri che nascondevano il volto ma avevano occhi rossi e luminosi che penetravano le carni della giovane elfa.Si sentiva nuda dentro. Indifesa. Una parte di lei stava cedendo. Ma la regalità e l’indole della sua razza non le permettevano di gettare la spugna. Si accuccio coprendosi meglio che poteva, e decise di non guardarsi attorno.Sentì che la sua gabbia veniva fatta alzare e il movimento la fece sobbalzare forzandola a rotolare di lato dalla posizione che aveva preso. Si rese conto che stava venendo spostata nella piazza centrale da quattro orchi, mezz’orchi in realtà, ma lei non poteva cogliere la differenza in quel momento. Davanti a lei la scena non era troppo complessa. Su una sorta di patibolo vi era un uomo, grasso e basso, e sicuramente che da tempo non conosceva il sapone, che stava urlando ad una folla di persone. Queste ultime erano divise quasi in settori: le prime file ordinate e distinte, si potevano osservare persone ricche che guardavano il palco in maniera ...
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