1. L’Abisso / 03x01


    Data: 15/10/2021, Categorie: Incesti Autore: Donovak Villa, Fonte: EroticiRacconti

    ... specchio non potei fare a meno di scoppiare a piangere per le condizioni in cui mi aveva ridotta. Tutto il mio viso, ad eccezione degli occhi, era una cascata di rigoli secchi ed appiccicaticci. Mi lavai con forza la faccia e poi subito sotto la doccia. Per un attimo mi sentii bene, ma un sonoro pugno alla porta del bagno mi ricordò che dovevo subito tornare in cucina da quel figlio che pian piano si stava trasformando nel mio aguzzino. MI asciugai alla buona, mi rimisi la solita vestaglia e le solite ciabatte ed uscì, affrettandomi da lui con ancora i capelli grondanti gocce d’acqua calda.
    
    Come un automa gli tolsi il piatto dal tavolo, sparecchiai velocemente e subito dopo cominciai a lavare i piatti dandogli le spalle. Mi rimaneva l’ultimo coltello da pulire, quando me lo sentii alle spalle. Era davvero vicino, sentivo il suo alito sulla spalla destra scoperta. Alzo leggermente la testa e mi sussurrò all’orecchio
    
    A: “ tu sei mia”
    
    Mi girai di scatto col coltello in mano, lui lo vide e allora il suo sguardo si fece di sfida. Sapeva che non avrei mai avuto il coraggio, come potevo. Lui era l’amore della mia vita, la mia speranza per un futuro migliore. Avrei fatto di tutto per lui, persino… persino lasciare che abusasse di me. Gettai il coltello nuovamente dentro il lavandino in segno di resa, lui di tutta risposta mi afferrò il collo
    
    A: “tu sei mia. Ti trasformerò nella mia troietta tutto fare, nella mia puttanella docile e remissiva, non mi dirai mai di no. Da ...
    ... oggi sei la mia schiava”
    
    M: “tu sei pazzo, ma che ti è preso! Come puoi anche solo pensare una cosa del genere!”
    
    Dissi tentando di divincolarmi.
    
    Per un attimo ero tornata in me ed ero pronta a ribellarmi con tutte le mie forze a quell’incubo crescente, ma un sonoro ceffone mi riportò subito alla realtà delle cose. Non lo vidi neanche arrivare, so solo che la testa si scuotè talmente tanto che mi ressi in piedi solo perché incastrata tra lui ed il lavabo della cucina.
    
    A: “inginocchiati!”
    
    M: “no!”
    
    Ed un altro schiaffo risottolineò la mia sostanziale impotenza di fronte al suo volere.
    
    A quel punto mi mise entrambe le mani al collo, non per soffocarmi, ma per costringermi in ginocchio dinanzi a lui. Non perse tempo nel farmi capire le sue intenzioni, si abbassò i pantaloni della tutta e tirò fuori un cazzo già pronto tirandosi dietro il solito tanfo da mancata pulizia. Non lo avevo mai visto da quella prospettiva, era enorme, rosso e persino lui sembrava cattivo come il padrone. Mi afferrò per i capelli così forte da farmi emettere un piccolo urlo di dolore e subito ne approfittò per infilarci il suo cazzone. Per la seconda volta nello stesso giorno mi ritrovai col suo cazzo in gola, era lui a comandare, mi teneva la testa tra le sue mani e mi sbatteva dentro, senza il minimo riguardo, la sua verga direttamente in gola. Mi stava scopando la bocca senza ritegno e io potevo al massimo tentare di allontanarmi quando non riuscivo più a respirare, ma avevo pochi ...
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