1. L’Abisso / 03x01


    Data: 15/10/2021, Categorie: Incesti Autore: Donovak Villa, Fonte: EroticiRacconti

    Che mal di testa…
    
    Sono sveglia? Ho dormito? E se sì, quanto? Non sento più gli arti oramai, chissà da quanto sono in questa posizione. L’unica cosa che sento è sul mio viso: lo sperma di mio figlio, ormai asciutto ed il tanfo del suo cazzo che si ostina a rimanere con me in questa stanza. Giusto il tempo di riordinare le idee che sento la porta aprirsi. Non dico nulla, tanto ha già ampiamente dimostrato che delle mie parole e delle mie suppliche se ne sbatte. Sento che si avvicina, mi preparo al peggio, invece mi toglie la benda dagli occhi delicatamente. Ho gli occhi aperti ma continua ad essere buio, la stanza è buia e nonostante le tapparelle alzate da fuori non entra luce. E’ sera dunque.
    
    Sento slegarmi, prima le mani e poi i piedi. Ho tutto indolenzito, ma incredibilmente, il mio Ale mi massaggia delicatamente e pazientemente braccia e gambe in attesa che il tutto riprenda il suo colore naturale. Ad un mio cenno di approvazione mi lascia e finalmente mi rivolge la parola
    
    A: “ho fame mamma, mi prepari la cena per favore?
    
    Faccio di sì con la testa ed esce. Io ci metto un po’ a riprendermi, mi alzo, barcollo e torno giù sul letto. Ci riprovo e stavolta rimango in piedi. Esco dalla stanza e mi dirigo verso l’unica luce accesa della casa, quella della cucina. C’è lui seduto.
    
    M: ”Faccio una doccia e poi ti preparo da mangiare, va bene?”
    
    A: “No. Fammi da mangiare adesso che sto morendo di fame. Poi forse ti faccio fare la doccia”
    
    M: “Ma Ale, sono tutta ...
    ... sporca di… Puzzo e vorrei lavarmi prima. Per favore…”
    
    Lo implorai.
    
    A: “Non farmi ripetere le cose altrimenti m’incazzo. Subito in cucina!”
    
    Parole rafforzate dal suo gesto con l’indice perentoriamente alzato e rivolto verso i fornelli. Desistetti dal ribattere. Non ne avevo le forze e forse era meglio così, almeno dopo il dovere della cena avrei potuto lavarmi e poi di lì andare subito a letto e dimenticare quest’orrida giornata.
    
    Mi misi a cucinare, gli preparai la più classica delle cotolette, ma l’aveva sempre apprezzata. Gli porsi il piatto sul tavolo e non so perché ma in quel frangente mi sentii in dovere di chiedergli, con la voce tremolante, il permesso di poter finalmente lasciare la cucina per andare in bagno. Mi guardò, ci pensò e un attimo e
    
    A: “vai a lavarti che non ti si può guardare in faccia. Lavati bene e profumati che fai puzza”
    
    A quelle parole così umilianti risposi con un sommesso
    
    M: “ va bene. Buonanotte”
    
    A: “e chi ti ha detto che poi puoi andare a letto. Appena hai finito in bagno torna qua. Ti do giusto il tempo che finisco di mangiare”
    
    Ero spaventata e atterrita, chissà perché vuole che torni da lui. Possibile che abbia in mente ancora cose perverse? Possibile che dopo tutto quello che mi aveva fatto quel giorno, avesse ancora voglia di farmi soffrire?
    
    Nel frattempo aveva già iniziato a mangiare e quindi mi affrettai ad andare in bagno.
    
    “Ti do giusto il tempo che finisco di mangiare”, aveva detto…
    
    Una volta davanti allo ...
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