1. Elena, la vicina di casa


    Data: 15/10/2021, Categorie: Etero Autore: stuzzicami, Fonte: Annunci69

    ... quest’incombenza”.
    
    Mi sorride, di nuovo.
    
    L’aveva avuta vinta, anche se non era affatto necessario si preoccupasse, anzi.
    
    Apro la porta di casa, lei mi segue. Per fortuna la mattina era venuta la signora delle pulizie che aveva riordinato come si conviene l’appartamento.
    
    “Che bella casa hai” mi dice appena entrati.
    
    “Ti ringrazio Elena, in realtà la vivo poco perché ci torno solo per cenare e dormire” le rispondo.
    
    “Accomodati pure - continuo -, vado in camera, tolgo l’abito e poi proviamo a sistemarlo, vedrai che si risolverà tutto in un attimo”.
    
    Mi dirigo nella camera da letto lasciandola sul divano del salotto, mi spoglio, indosso una tuta e dopo una manciata di secondi sono nuovamente da lei.
    
    “Eccoci qua” le sorrido, ripresentandomi a lei, in tuta t-shirt e piedi scalzi, con l’abito in mano.
    
    “Dai lascia che lo prenda e lo porti giù con me, lo laverò e te lo farò riavere stirato a dovere” mi dice lei.
    
    “Niente affatto - replico io - I patti non erano questi”.
    
    “Dai vieni con me” le dico e le faccio strada verso il locale lavanderia.
    
    Mi segue divertita e nuovamente sento il suo forte profumo inebriarmi le nari. Che buon odore, penso di nuovo, tant’è che le domando: “Che profumo usi? È davvero buono”.
    
    “Sono trent’anni ormai che ogni mattina, dopo la doccia, ho l’abitudine di mettermi due gocce di Chanel n 5, gradevole vero? Piaceva un sacco anche a quel porco di Ezio, il mio ex marito”.
    
    La guardo, anzi la osservo, e noto dettagli che ...
    ... finora mi erano sfuggiti, forse perché non l’avevo mai ammirata nella sua essenza di donna e, in quanto tale, di femmina.
    
    Capelli corti, ma curati, un taglio sbarazzino. Viso dolce e lineamenti molto fini. Un sorriso magnetico. Un seno piccolo, ma comunque accattivante e una corporatura decisamente invidiabile per una donna che ha oltrepassato i cinquanta. Elena indossa una veste da casa, di quelle a fiorellini con due bottoni sul petto, le copre le cosce poco sopra le ginocchia, ma è evidente che le gambe siano affusolate e in vita non c’è traccia di pancia o di adipe alcuno.
    
    “È molto buono, in effetti - le rispondo riprendendo il filo del discorso dopo averla squadrata nella sua totalità - Credo sia impossibile possa non piacere, poi addosso a te direi che è perfetto”.
    
    Arrossisce, compiaciuta.
    
    “Dai su, fammi aggiustare il pasticcio combinato costringendoti ai lavori manuali in giacca e cravatta” e così dicendo prende l’abito, inumidisce un panno e prova a rimuovere le macchie di polvere.
    
    “Non vorrei rovinarti il vestito - continua - forse è meglio che lo porti in lavanderia e poi mi dica quanto ti devo”.
    
    In realtà le due macchie di polvere presenti sono già scomparse quindi mi rifiuto e le rispondo: “direi che hai già fatto anche troppo, l’abito è sistemato per cui va bene così. Anzi ti ringrazio per il disturbo Elena e per sdebitarmi di tutta questa gentilezza mi chiedevo se ti andasse di bere qualcosa”.
    
    Arrossisce, ed accetta:
    
    “Volentieri, anche se non ...