1. Essere normali ( a pink_ ) 2 di 2


    Data: 14/05/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    " C'era uno di quei romanzetti di Banana Yoshimoto, un uomo con un figlio, aveva perso la moglie e poi aveva cambiato sesso, perchè secondo lui essere maschio senza di lei non aveva più senso. "
    
    " Alludi ? Non penso proprio di spingermi così in la. "
    
    Capita a tutti prima o poi di prendere una decisione, esserne anche convinti, ma scoprire che la realtà non è d'accordo.
    
    Claudio quella sera della gita aveva deciso di non fidarsi, ma la necessità di accompagnare a scuola i figli, e incontrarsi sotto quella scalinata, era rimasta li come prima.
    
    Le gambe abituate, che li portavano uno davanti all'altra contro la volontà della mente, l'entrata del bar che sembrava aspettarli e la prospettiva di passare quella mezz'ora prima degli impegni senza nessuna compagnia.
    
    Era passato a dirsi che potevano rimanere amici, ma era una bugia, quando di una persona si conosce il sapore, quando basta un nulla, come portare la tazzina alle labbra, per ricordare la sua lingua, amici è la meno credibile delle bugie.
    
    E quando ci si trova a dirsi quelle cose senza minimamente sentirsi fuori posto.
    
    " Carol, tu, come fai a sopportarmi ? "
    
    " Nooo ! Il cringe negli ultimi cinque minuti prima dell'ufficio no ! Ti prego. "
    
    " Ne basta uno. Voglio sapere. "
    
    " E' che tutto sommato mezz'ora con te rimane meglio che con quelli del lavoro. "
    
    " Tutti ? Di tanti che sono ce ne sarà pure uno che possa piacerti. "
    
    Carola aveva finito il caffè e posò la tazzina sul bancone con molta ...
    ... forza, tanto da romperla, il rumore era caduto in uno di quegli attimi di silenzio, quando basta a riempire tutto e sembra che il tempo si fermi.
    
    Voltò le spalle e uscì per strada senza una parola, superò di fretta lo spiazzo della scuola, gli alberi che ormai buttavano le prime gemme, come i suoi occhi buttavano lacrime.
    
    La testa piena di tutte quelle parole che arrivano soltanto dopo, quando non servono più.
    
    Dentro al caffè era rimasto il silenzio, la barista dietro al bancone spostava lo sguardo dalla porta alla tazzina rotta, poi ancora alla porta, poi a Claudio.
    
    Lui pagò le due colazioni, la tazzina, ordinò un altro giro di cappuccino e paste, andò a sedersi a un tavolino per seguire una serie di messaggi in Whatsapp.
    
    Sorrideva.
    
    Carola fu fredda nei giorni seguenti, c'erano state si delle scuse, ma si sentiva ormai rassegnata.
    
    Arrivò però il giorno della pizzata, quando si dovevano portare i ragazzi della classe in pizzeria, la sera, e invitare anche gli insegnanti.
    
    Col fatto però che la classe del figlio di Claudio aveva fatto la gita assieme al suo, e che avevano una prof in comune, qualcuno aveva deciso di fare la serata tutti assieme in una trattoria ai margini della città.
    
    Ci sarebbe stato anche lui, le aveva anche chiesto di non mancare, per la verità avrebbe fatto molto volentieri a meno, ma Leo non avrebbe mai accettato di perdere quella serata coi compagni, non c'era scampo.
    
    Arrivarono in macchina che faceva già buio, rimaneva appena ...
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