1. Una vacanza a Mikonos prima parte


    Data: 13/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: risoamaro, Fonte: EroticiRacconti

    ... ma per ritrovare i bagagli entrambi ci misero troppo tempo. Quando uscirono anche l’ultimo taxi era partito. Accidenti imprecò a bassa voce lei, e pure lui ebbe un gesto di stizza. Dopo dieci minuti tornò il primo taxi lei lo vide e lo chiamò. Lui era in fila per primo e fece per salire.
    
    “ No.”
    
    Lei lo bloccò ad alta voce.
    
    Lui la guardò e cortesemente le fece notare che era in fila prima di lei.
    
    ” Veramente io c’ero prima di lei, e poi vado ad Elia, che dovrebbe essere qui vicino.”
    
    Lei dopo un attimo di incertezza reagì prontamente.
    
    “Pure io vado ad Elia potremmo dividere e farci portare entrambi”.
    
    Sveglia la ragazzina pensò lui.
    
    “Ok andiamo.”
    
    Dettero l’indirizzo al tassista identico, lei si disse fra se, ecco ora ti rompe dicendo che dato che stiamo nello stesso posto ecc… eccc…
    
    Lui invece imprecò mentalmente, ma con tutti i posti che ci sono proprio una italiana mi doveva capitare. Arrivati andarono a prendere la chiave del loro bungalow, e sorpresa c’era stato un errore, il bungalow era assegnato ad entrambi.
    
    “E no, proprio no.”
    
    Lei reagì con fermezza.
    
    Lui impreco e mostrò la prenotazione.
    
    ” Ma che cavolo. Non è possibile.”
    
    Esibì la sua prenotazione, pagata e tutto, ma pure lei fece la stessa cosa, ma per uno strano caso entrambi avevano prenotato alla stessa ora, giorno e momento, e per un inspiegabile motivo chi aveva ricevuto la prenotazione l’aveva considerata essere di un coppia. Erano le venti, erano stanchi, incazzati, e ...
    ... non avevano voglia di andare a cercare altro. Il portiere li invitò a soprassedere per quella sera, tanto c’era la possibilità di dormire in camere separate. Videro il bungalow si poteva momentaneamente dividere. Lui era nero come la pece non voleva desistere, lei incazzata da morire non voleva un maschio sotto lo stesso tetto, tanto più che non lo conosceva. Alla fine dovettero fare buon viso a cattivo gioco, lui le lasciò la facoltà di scegliere al camera, il bagno era in comune e per quella sera era così. Rimasti soli lei si presentò.
    
    “Cinzia.”
    
    “Sono Sandro, sono convinto che non è colpa tua ma converrai che una situazione un po’ strana.”
    
    Lei gli diede uno sguardo ancora più deciso.
    
    “Un po’? a me sembra molto strana, domani vedremo”.
    
    Lui decise di comportarsi in maniera gentile con lei che non sembrava cattiva, ma solo incazzata come lui.
    
    “Io vorrei farmi una doccia, se vuoi usa tu il bagno.”
    
    Lei abbassò un attimo le difese.
    
    “Grazie, ci metterò poco.”
    
    Lui andò sulla veranda, si godeva un panorama bellissimo, il sole stava per sparire nel mare, e lui si sentì tremendamente triste.
    
    “Libero.”
    
    Lei non aspettò che lui la guardasse e si rintanò in camera sua chiudendo a chiave.
    
    Sandro fece una rapida doccia e quando rientrò in camera sua vide che il finestrone si poteva chiudere da fuori a chiave, si vestì e trovò lei che era sulla veranda.
    
    “Come facciamo con la chiave?”
    
    “Tienila tu tanto io posso rientrare anche da qui.”
    
    Lei reagì con ...