1. Le mie storie (36) (seconda parte)


    Data: 06/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Tabù Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    ... sottoscritta. Lui aiuta i miei movimenti con una mano sotto al seno destro e l'altra sotto la coscia sinistra. Vengo di nuovo, lui intanto continua a scoparmi ancora per un po', poi mi dice che sta per venire anche lui, ed io nonostante prenda la pillola, mi alzo e lo faccio venire sulle mie chiappe ed ahimè anche sulla gonna del tailleur. Poi mi siedo nuovamente sulle sue gambe e con la mano finisco di far uscire quel che resta. Lui però nonostante sia appena venuto, mi sussurra nell'orecchio "ho già di nuovo voglia di te!" Io, resto un po' stupita, ma poi non più di tanto. Mi sento il suo sperma un po' dappertutto, mi rendo conto che con il mio culo ho sporcato anche il suo pantalone; poi penso però che un poco lo ha voluto anche lui. Ho il mio braccio attorno al suo collo, lo accarezzo sulla guancia, quel po' di barba incolta mi piace tanto, con il dito mi diverto a fargli il solletico proprio lá. Poi mentre sono bella rilassata, dal fondo dello studio suona il suo cellulare (appoggiato ad un mobiletto). Mi alzo, rimetto giù completamente la gonna, o quel che resta di lei, mi sposto per farlo alzare, mentre lui con i pantaloni ancora aperti, arranca verso il telefonino. Capisco subito chi lo sta chiamando dal fatto che appena risponde si allontana dalla stanza. Purtroppo non lo fa abbastanza, perché pur non volendo, sono costretta ad ascoltare la conversazione. È la moglie. Dopotutto sono circa le undici e lui le aveva detto evidentemente che sarebbe andato a mangiare ...
    ... fuori. Sento che le dice che è nel bagno di un ristorante dove sta finendo di cenare con un amico. Scuoto il capo un paio di volte, detesto dannatamente le bugie, anche quando io sono la causa principale. In questo momento detesto anche me stessa, ma purtroppo in alcune situazioni sono debole, e non è una giustificazione al mio pessimo comportamento. Mentre sto cominciando di nuovo ad abbottonare la camicetta, rientra con la patta dei pantaloni ancora aperta. "No, non chiudere la camicetta, voglio che resti con le tette di fuori". Lo guardo un po' contrariata, lui mi sorride ed io naturalmente lo accontento (purtroppo sono donna). Mi viene incontro mi bacia sulle labbra e mi agguanta un seno. "Si vedeva che eri tettona, ma non credevo fino a questo punto" io rispondo come sempre "uno dei pochi regali di madre natura". Lui sorride e gioca con il mio capezzolo. Poi mi prende per mano e mi porta di nuovo nel salone, sul divano. Comincia una frase con la quale mi dice dove e perché i suoi sono fuori. Non finisce neanche di pronunciarla che io lo prego di smetterla. Non è il caso, siamo adulti, sappiamo entrambi cosa stiamo facendo, sappiamo entrambi che cosa vogliamo, sappiamo entrambi che è sbagliato. Allora si alza e si versa del whisky nel bicchiere, non offre anche a me ma io gentilmente rifiuto, non mi piace bere assolutamente. Torna a sedersi ma su una poltrona un po' lontana da me, comincia a guardarmi in silenzio, sorride, io ricambio il sorriso ma non capisco dove vuole ...