1. 117 – Mamma Lucilla a 42 anni scopre il sesso incestuoso


    Data: 25/04/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Il mio nome è Lucilla e durante la mia vita mi capitò di vivere tre anni in coma profondo, un incidente stradale mi ridusse ad una larva e quando inaspettatamente e inspiegabilmente, in quella calda estate di dieci anni fa, mi risvegliai, non seppi riconoscere nemmeno una delle persone care che mi giravano attorno. Colui che mi chiamava mamma dicendo di essere mio figlio, mi disse anche di chiamarsi Alberto, era un bel ragazzo e un po’ mi assomigliava pure, gli chiesi se era figlio unico e lui mi comunicò che c’era anche Massimiliano che aveva diciotto anni, lui invece era due anni più vecchio. Domandai dov’era il loro padre, ovvero mio marito e loro mi confessarono mestamente che non c’era più perché era morto in quel fatidico incidente. Rimasi ancora più di un mese in ospedale, durante il quale mi controllarono e monitorarono di continuo; dovetti fare moltissima ginnastica rieducativa e finalmente mi dimisero. Avevo una bella villa e venni pure a sapere dai miei genitori che la nostra famiglia era molto ricca per via del babbo, che era un danaroso proprietario di industria. Le uniche cose che la mia memoria non aveva cancellato erano le abitudini quotidiane, il leggere e lo scrivere e poi ero ancora capace a cucinare e conoscevo il significato di moltissime cose. I medici specialisti mi dissero che sarebbe occorso parecchio tempo ma che al novantacinque per cento avrei riacquistato la memoria. Nel frattempo conobbi anche l’altro mio figlio e notai che lui era del tutto ...
    ... simile a mio marito, ovvero l’uomo che dicevano essere stato colui con il quale avevo convolato a giuste nozze. Massimiliano era comunque un bel ragazzo, da poco diciottenne, alto sul metro e ottanta abbondante, bruno, viso da bastardo buono, occhi neri intensi e profondi, un bel fisico da atleta, insomma un gran bel gnocco. Alberto era molto diverso invece, pur essendo anche lui un bel giovanotto, assomigliava molto a me, castano chiaro occhi azzurri come i miei, un viso, diciamo, più effeminato, meno macho di suo fratello, di statura era più o meno alto come Massi ma fisicamente era più massiccio e robusto di lui. Certo che il fatto di essere la loro mamma, era per me una sensazione strana e quasi incompatibile in quel momento, con la mia situazione psicologicamente precaria del momento. Non capivo il perché, ma in teoria avrei dovuto sentire una certa attrazione filiale nei loro confronti e invece non provavo proprio nessun tipo di affetto, niente di niente, per me erano degli estranei che abitavano in casa mia. Mi aspettavo quasi che da un giorno all’altro se ne andassero, come se in quella abitazione ci stessero provvisoriamente in vacanza, pronti per far ritorno a casa propria. Durante quella mia prima giornata a casa successe un fatto che mi turbò ulteriormente. Per naturali motivi fisiologici ebbi necessità di andare in bagno e quando vi entrai, credendolo vuoto, trovai i miei figli, davanti allo specchio, entrambi integralmente nudi. Uscii balbettando qualche scusa e mi ...
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