1. Asia e il cazzo del carabiniere...


    Data: 21/04/2018, Categorie: Anale Hardcore, Trans Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster

    ... bellissima sentire gettiti di sborra, come se fossero lava vulcanica, che ti spruzzano il culo.
    
    Andò in bagno a pulirsi e quando tornò lo feci accomodare sul divano.
    
    Continuammo a parlare un po’ di noi, di quella serata strana in cui ci eravamo conosciuti. Tempo un quarto d’ora e il suo cazzo era di nuovo enorme, pronto ancora a compiere il suo dovere.
    
    Era ancora in divisa. Si tolse la giacca e restò solo in camicia e pantaloni.
    
    Gli feci togliere anche pantaloni, camicia e calzini e rimase solo con gli slip.
    
    Ora era quasi nudo. Che bellezza d’uomo, una bellezza siciliana doc.
    
    Volevo godermelo ogni centimetro. Ci avrebbe pensato la mia lingua a lavorarselo.
    
    Volevo assaggiare ogni anfratto della sua pelle , dalla testa ai piedi.
    
    Iniziai a succhiargli i lobi delle orecchie, il collo e poi piano piano scesi più giù.
    
    Gli succhiai i capezzoli e feci scendere la mia lingua sul suo addome fino a dove iniziava lo slip.
    
    Sentivo il suo cazzo pulsare sotto gli slip e contro la mia faccia, ma doveva attendere. Non era ancora il suo turno.
    
    Iniziai a leccargli le cosce e con la lingua scendevo sempre più giù. Che pezzo di manzo nascondeva quella divisa.
    
    La sua voglia svettava da sotto gli slip che erano diventati enormi.
    
    Mi avventai sul suo cazzo e iniziai a mordicchiarglielo da sopra gli slip.
    
    Mi alzò la testa ed iniziò a baciarmi avidamente: le nostre lingue si avvolgevano l’una all’altra come serpenti in una lotta senza fine.
    
    Tirai fuori la ...
    ... cappella di lato dagli slip e con passione e travolgimento iniziai a leccare. Sentivo il cazzo che pulsava, ardeva dalla voglia della mia lingua.
    
    Passavo la cappella del suo cazzo attorno sulle labbra era al massimo dell’eccitazione.
    
    Gli feci togliere gli slip. Ora era nudo sul divano e tutto mio.
    
    Mi inginocchiai tra le sua massicce cosce e iniziai a sbocchinarlo come non avevo mai fatto in vita mia, nemmeno con gli altri uomini in divisa con cui ero stata.
    
    Mi affondò il suo pesce in bocca fino alla gola. Lo sbocchinavo con passione e avidità. Volevo il suo nettare, il nettare di un dio greco incontrato per caso in una sera di Luglio.
    
    Ogni tanto prendevo fiato e nel frattempo mi gustavo la sua cappella che ormai era già bagnata da un pezzo.
    
    Continuai a sbocchinarlo con passione finché non mi accorsi dai suoi gemiti che stava per sborrare. Continuai a succhiarlo ancora più forte fino a quando non mi riempì la bocca della sua sborra. Mmm che goduria. Non sprecai nemmeno una goccia di quel prezioso latte siciliano.
    
    Mi disse che prima di partire per la Sicilia avrebbe avuto il piacere di rivedermi.
    
    Gli risposi che ero ben lieta della cosa e poi aggiunsi mentre lo accompagnavo alla porta : “ La sera che mi hai fermato mi hai detto che la prossima volta avresti fatto controlli più approfonditi. Oggi pomeriggio ti ho dato l’opportunità di conoscermi “in profondità”. Scoppiò in una risata calda e facendomi l’occhiolino andò via. In divisa, così come era venuto. ...