1. adriana 1 la cena


    Data: 16/04/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... fica, con l’altra si versò altra grappa e la bevve in un sorso: scese più liscia di prima.
    
    – Mi tira la fica! Sono tutta bagnata, mi sembra quasi di essermi pisciata! Devo infilarci qualcosa dentro! Il collo della bottiglia!!!
    
    Guardò Antonio, cazzo! Il suo cazzo era ancora duro! Spostò di fianco il perizoma e si impalò, come la riempiva bene! Si agitò su di lui, andò su e giù per un po’, Antonio le mise prima un dito, poi due nel buco del culo e lei cedette: tremò tutta, gridò in un orgasmo incredibile e si abbatte stremata sulla sua spalla e si addormentò.
    
    Puzzava di grappa, nel sonno cacciò un rutto ed un odore misto di alcool e di acido si sparse intorno; Antonio sfilò le dita dal culo e lei sussultò cacciando una piccola scorreggia, le guardò: erano sporche di merda, doveva aver cacato la mattina, le annusò: non era male il buon profumo di culo.
    
    Col cazzo duro ancora infilato nella fica si alzò dalla sedia sorreggendole le chiappe con le mani, per fortuna era leggera, si incamminò verso il letto, la adagiò sfilando il cazzo dalla fica, si coricò a fianco a lei e si addormentò anche lui.
    
    Adriana vagava in un giardino fiorito dalle tinte pastello sfuocate, pieno di fontane, sentiva lo scroscio delle cascate, vedeva il giardino pieno di ninfe e di fauni che scopavano dappertutto, poi vide che da una roccia a picco su di un laghetto le ninfe, aprendosi la fica con le dita, pisciavano ad arco nell’acqua’ e pisciò anche lei.
    
    Antonio era nel dormiveglia ...
    ... quando sentì un sibilo, si girò: Adriana era a pancia sotto, con le cosce aperte, la mano destra nella fica e pisciava, una pisciata sottile e continua che zampillava appena dalle labbra formando una chiazza che si andava allargando sotto di lei: era oscenamente arrapante, il cazzo, che già gli tirava, gli fece male, aveva anche lui bisogno di pisciare: si girò verso Adriana, puntò il cazzo verso la chiazza, subito al di sotto della sua coscia, e mollò anche lui una pisciata infinita, poi si riaddormentò.
    
    Adriana si sentiva ancora nel nirvana: la testa vuota le fluttuava nel cielo, non aveva la forza di aprire gli occhi, uno strano frescore umido la avvolgeva dall’ombelico in giù, certo si sentiva la bocca riarsa, avrebbe svuotato un autocisterna d’acqua.
    
    Sentì un odore amico, l’aroma di caffè, chi stava preparando il caffè? Alessandro? Certo che no ! Tranne che pavoneggiarsi e scopare quello non sapeva fare un cazzo.
    
    Incominciò a ricordare: Alessandro e l’altra, Antonio, la cena’.., i ricordi poi sfumavano: un pompino? Lei aveva fatto un pompino? Doveva essere proprio sbronza! E poi come era finita a letto ancora vestita, la camicetta aperta con le tette fuori dal reggiseno, la gonna arrotolata in vita ed il perizoma semi abbassato; le venne un flash si era impalata sul cazzo di Antonio, poi il vuoto.
    
    Si rese conto di aver pisciato il letto, e le scappava ancora: doveva andare al cesso; tentò di aprire gli occhi e di sollevare la testa dal cuscino: un disastro, la ...
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