1. Miraggi d’un innocente


    Data: 14/04/2018, Categorie: Autoerotismo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Gli abbagli, il restare stordito, gli incanti, e ancor di più i sogni, erano sovente stati una rinfrancante e rincuorante valvola di sicurezza, come un sollievo, un’autentica indiscussa panacea, un puro e incontrastato benessere, un inoppugnabile toccasana da spartire nella migliore maniera, un ristoro al quale aggrapparsi, una mirabile distensione, un esemplare conciliazione da distribuire in quelle innumerevoli notti da adolescenti, in cui sovente piangeva tormentandosi, sognando e in definitiva arrovellandosi e vagheggiando per l’amore. Essendo giovanile e sbarazzina lei otteneva qualsiasi buona azione e ogni bene, malgrado ciò percepiva dentro se stessa in maniera limpida e risoluta uno sconfinato e deserto limite interiore, giacché in svariate e interminabili nottate trascorse peraltro deste, arzigogolava diffusamente congetturando sui taluni maschi che l’amassero, che l’afferrassero per mano insegnandole in ultimo effettivamente a vivere. Svariate volte piangeva singhiozzando disperatamente, inconsolabilmente demoralizzata e lontana da tutti e abbandonata al mondo, senza nessuno che l’avrebbe capita né qualcuno con cui fare affidamento per confidarsi e per sfogarsi.
    
    Il mondo corre ahimè troppo velocemente, galoppa e fluisce celermente, pensava rimuginando dentro sé stessa, perché non aspetta me né le lamentele né le proteste che vorrei esprimere, per il fatto che le mie amiche sono tutte molto graziose e leggiadre per brandire, per comprendere e per afferrare in ...
    ... definitiva il mio intrinseco, infossato e inguaribile spasimo. In quella congiuntura, lei infatti, poco più che fanciulla inesperta, captava già quel connaturato, peculiare e stretto desiderio, che qualcuno l’amasse sentitamente per quella che realmente era. Le feste di Natale, in verità erano vicine, dal momento che come tutti gli anni sarebbe andata in montagna con la sua famiglia, per il semplice fatto che i genitori possedevano un’ampia e graziosa villetta con le pareti di legno disposte su due piani. Si trattava in realtà d’un rustico di rilievo che la madre aveva arredato con molta accuratezza e grazia, al piano di sotto si trovava infatti la cucina e la sala da pranzo che s’affacciavano graziosamente su d’un piccolo giardino ricoperto di neve. Il fuoco sempre acceso nel camino scaldava l’ambiente rendendolo accogliente e piacevole, intanto che il suo crepitio creava un’atmosfera d’ospitale pace e d’accogliente gradevole tranquillità. Salendo su per le scale s’intravedevano le due stanze da letto e il bagno e in ogni camera, poiché c’erano grandi finestre dalle quali si dominava la valle e si potevano ammirare le cime innevate.
    
    Laura adorava quella casa, quei bellissimi paesaggi, lontano dalla frenesia opprimente del centro e dal frastuono ubriacante della città, poiché li trovava così incredibilmente romantici. Lei percepiva il cuore in gola quando da sola nella notte sognava di favolose notti d’amore, perché progressivamente quelle storie penetravano nella sua mente ...
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