1. Il mio secondo pissing


    Data: 08/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Trans Autore: Syuzee, Fonte: RaccontiMilu

    ... liquido sgradito. Il getto giallo (così lo immaginavo) mi colpì il fondo della gola, e iniziò a scendere nello stomaco, aiutato in questo dai singulti che ben presto avevo iniziato a fare nel timore che mi andasse di traverso e restassi soffocata.
    
    La cosa curiosa era che non avvertivo nessun sapore. Il getto cadeva ben dietro la mia lingua, e ‘ grazie al cielo, pensai ‘ non riuscivo a sentirne il gusto. Potevo avvertire l’odore però, un odore forte e pungente, un po’ aspro, un po’ amaro, con un vago retrogusto di’ di che cosa?
    
    Non riuscivo a capire’ Oh mio dio, realizzai con sgomento, è l’odore che esce dai vespasiani, oh no, no, NO! Questa cosa puzza di cesso pubblico, e io la sto bevendo tutta, sono qui, vestita da troia e inchiodata da un coso enorme nel culo e la sto ingoiando, proprio come un cesso, va giù e non posso farci niente, ohhhh’
    
    Adesso dovrei dire che la cosa non mi piaceva, che la detestavo, che mi rivoltava. Dovrei raccontare che mi ribellai, scuotendo la testa per farla finire. Ma non fu così. La verità è che si trattò di una cosa talmente degradante, lurida, perversa, enorme nella sua sconcezza che sommerse e fece a pezzi tutte le mie barriere, facendomi letteralmente impazzire di voglia. Smisi di pensare in maniera coerente, e venni presa dalla frenesia.
    
    Non appena mi ero resa conto, in un angolo della mente, che il sapore non era poi così terribile, avevo iniziato a succhiare più forte che potevo, per quel poco che mi consentiva la gag, e ad ...
    ... ingoiare in maniera convulsa, per avere quanto più possibile di quello sporco liquido dentro di me, per cercare di succhiare via da Gretchen, assieme alla sua amara linfa, anche tutta la sua cattiveria. Il mio pene vibrava come un diapason, e sarebbe bastato sfiorarlo leggermente per farmi avere un orgasmo devastante.
    
    Sarebbe stato sufficiente anche il pericoloso contatto con le autoreggenti che indossavo, e per questo motivo mi guardai bene dal compiere qualunque tipo di movimento che avrebbe potuto causare una tale catastrofe. Chiusi gli occhi e mentre Gretchen si svuotava dentro di me, iniziai ad accarezzarle con la lingua la base del pene, cullando la segreta e impossibile speranza di farla sborrare, di modo che Madame poi la punisse. Ma poi sarei stata in grado di mandare giù anche quella?
    
    Tra un sorso e l’altro, con la punta della lingua cercai il rigonfiamento dell’uretra lungo l’asta, chiedendomi leziosamente se sarei riuscita a controllare ‘ o addirittura a interrompere ‘ il flusso di urina, sempre per mettere in difficoltà Gretchen. Quella stronza sembrava pisciare come una maledetta fontana, non la smetteva più, e io mandavo giù tutto con brevi e veloci sorsate, tra un respiro e l’altro. Quante birre ti sei scolata Gretchen, brutta troia, per farmi questa cosa? Spero un giorno di restituirti il favore’
    
    Sentivo lo stomaco riempirsi, dandomi una perversa sensazione di sazietà e facendomi aderire ancor più strettamente al corsetto. Pensai: ‘oddio, speriamo di ...
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