1. La cagna. Racconti brevi.


    Data: 06/10/2017, Categorie: 69, Incesti Gay / Bisex Sensazioni Autore: sweet_hole89, Fonte: RaccontiMilu

    ... silenzio, si sentono solamente i miei ansimanti mugolii, i suoi grugniti e lo strusciare bagnato del cazzone contro le pareti del retto, mentre mi spappola i muscoli anali.
    
    Mi sfonda con dei colpi micidiali, sembra che vuole e penetrarmi con tutto il corpo. Si vede che gode come un maiale e si diverte come un pazzo.
    
    ‘Bella’ bella’ che vacca! Se lo sapevo venivo a cercarti prima! E’ proprio vero’ anche da ragazzino sembravi un angioletto e invece ti facevi inculare da tutti’ una cagnetta!’.
    
    Verissimo, ero la cagnetta del paese.
    
    Sono schiacciato contro il sedile, il suo torace contro la faccia, gli slinguo i capezzoli, mentre il cazzo mi sbrodola, perde come una fontana spanata.
    
    Mi sborra dentro, riempiendomi l’ampolla rettale. Poi mi dice di trattenerla, di non sporcare.
    
    Certo che la trattengo, non chiedo altro, mi piace la sensazione che mi da la sborra nell’intestino.
    
    Mentre si rialza mi ritrovo con il biscione davanti alla faccia, inizio subito a lavarlo, c’&egrave un cerchio marrone attorno, ma non importa, poi &egrave buio e si vede poco. Al sapore sono abituato da tempo.
    
    Ci rivestiamo, mentre si torna a casa si scusa, che se ha detto qualcosa di sbagliato era perché super eccitato e in futuro avrà ancora voglia di vedere qualche ‘filmetto’ con me.
    
    Gli rispondo che va bene così e che io sarò disponibile.
    
    E’ contento, mi assicura che ha un posto tranquillo dove portarmi dopo il film, molto meglio che in macchina.
    
    Ci andrò senz’altro. E ...
    ... mi tengo la sborra dentro fino al mattino dopo. Zio Salvo era un personaggio quasi mitico. Era il più grande dei fratelli di mia madre, emigrato in Germania parecchi anni prima che io nascessi.
    
    Lì ha fatto i soldi, poi non si &egrave più fatto vivo dalla morte di mia nonna, quando ero molto piccolo, praticamente non lo conosco.
    
    Mi accorgo che qualcosa sta cambiando quando iniziano i lavori di ristrutturazione dell’abitazione accanto alla nostra, infatti mi dicono che lo zio, a quanto pare separato dalla moglie, sarebbe tornato, per andare a vivere lì, quella casa era sua. I due immobili sono attaccati, comunicanti e lui potrà venire da noi quando vuole.
    
    Si fa vivo all’inizio dell’estate, un grande trambusto, ha regali per tutti.
    
    Ci salutiamo, mi abbraccia vigorosamente: ‘Come sei cresciuto, che bel nipotino!’ poi dice una frase in tedesco che nessuno capisce: ‘Minchia! Dies scheint eine weibliche”, ma tutti, comunque, ridono. Mi bacia sulle guance, con lo schiocco.
    
    E’ piuttosto alto, decisamente più della media di famiglia, il ventre prominente, forse a causa della birra che ha bevuto, due baffoni neri, gli occhi vivaci.
    
    E’ da subito molto affettuoso con noi nipoti, grande espansività, baci e carezze. A qualcuno tutto questo entusiasmo non piace molto, mentre a me non da alcun fastidio.
    
    E’ un’estate caldissima, il sole rovente si fa sentire.
    
    Ad un certo punto mi rendo conto che lo zio Salvo potrebbe non essere indifferente alle mie grazie, infatti lo ...
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