1. Lucrezia - come la paprika


    Data: 26/03/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Masturbazione Voyeur Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... in tutto il corpo. Spinsi il dito mentre si mordeva
    
    un braccio e con l'altra mano articolava una danza sfrenata sul
    
    ventre, torturandolo, spremendolo come se volesse cavarne ogni minima
    
    goccia di godimento, ogni brivido infuocato. Affondai interamente il
    
    dito quando i suoi spasmi divennero ossessivi e il bacino si agitava
    
    senza freni, ormai, teso, mentre la pelle emanava un profumo a****le
    
    sempre più intenso e inebriante. Affondai di nuovo in lei proprio nel
    
    momento in cui, con un ultimo e lungo sospiro, rilassava
    
    all'improvviso tutte le membra.
    
    La tirai di nuovo per i capelli, dopo un po’, voltandola di nuovo
    
    verso di me ancora a quattro zampe, il viso quasi a contatto con il
    
    glande che adesso era rosso e tumido. Vibrava. Adesso non potevo più
    
    tentare di nasconderlo fra le gambe. E forse adesso non volevo più. In
    
    ogni caso non lo feci. Vibrava. E pulsava anche l'asta, con piccoli
    
    movimenti che mi apparvero selvaggi, famelici, quando seguendo la
    
    traiettoria del suo sguardo puntai gli occhi sul mio ventre nudo.
    
    Lucrezia lo fissava con la bocca semiaperta, ansimando piano. Aveva
    
    l'espressione selvaggia, pensai. Mostrava lo stesso aspetto famelico
    
    del pene, che a sua volta pareva inchiodarla a sé con i suoi piccoli e
    
    frenetici gesti involontari. Come il battere degli occhietti di una
    
    bestiola in calore. La faccia speculare l'uno dell'altra.
    
    Forse fu per questa attrazione improvvisa e intensa che lei a un ...
    ... certo
    
    punto sollevò il viso fino al mio, e allo stesso tempo una mano verso
    
    l'asta irrequieta.
    
    “Vorrei… potrei…” accennò con la voce roca.
    
    “No” risposi secco. Addirittura rabbioso. Scostante.
    
    Con uno s**tto violento del polso le allontanai la mano. Una di quelle
    
    che aveva posato tante volte sul mio corpo, una di quelle con mi aveva
    
    toccato, manipolato, sfregato, modellato. Lei girò il volto con furia,
    
    facendo ondeggiare la lunga capigliatura.
    
    “Stronzo” disse quasi ruggendo.
    
    “Sì…” rispose la mia bocca, senza che io avessi articolato
    
    deliberatamente alcun suono. Un'altra parte di me di cui fino a quel
    
    momento non avevo avuto coscienza.
    
    Mi alzai di botto e con la mano le serrai ancora una volta la chioma,
    
    costringendola a piegare la testa verso l'alto, a guardare in
    
    direzione del glande che le pulsava davanti e del mio viso che a sua
    
    volta si fissò su di lei. Con l'altra mano impugnai l'asta e cominciai
    
    ad agitarla appena sopra il suo volto, prima lentamente ma poi a poco
    
    a poco con sempre maggiore foga, forza, scariche di desiderio che mi
    
    percorrevano le membra facendomi tremare, vibrare, tendere ogni
    
    muscolo e ogni nervo. Strinsi il membro spasmodicamente quando dalla
    
    schiena cominciò ad affiorare un vortice prima disperso, vago, che poi
    
    però si concentrò puntando dritto sul ventre. Ed esplose in mille
    
    schegge quando inondai di un umore denso e caldo le sue labbra, la
    
    bocca, le guance, la fronte, gli occhi. Quando ...