1. Come una vita può cambiare 12 - p1


    Data: 18/09/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    ... fastidio.
    
    Il sabato mattina presi il pc, i faldoni e partii per andare in ”ufficio”, come concordato lascai la macchina in una via limitrofa ed indossai un cappellino da baseball, nessuno si sarebbe accorto di nulla, ma dato che eravamo a casa sua, non volevamo rischiare, mentre mi appropinquavo la vidi affacciata alla finestra mi salutò e si catapultò ad aprirmi, al citofono mi disse “ti stavo aspettando, quinto piano”.
    
    Quando arrivai al piano con l’ascensore, uscii sul pianerottolo, mi si aprii una delle porte ed entrai di tutta fretta:
    
    o Ciao.. per fortuna non hai trovato nessuno, sai qua sono tutti anziani e con gli occhi rivolti agli spioncini.
    
    o Direi che il gioco vale la candela, ti sei vestita come quella sera che sono uscito la prima volta con Sofia (baby-doll beige calze autoreggenti e un sandalo in legno da casa).
    
    o Volevo vedere che effetto avrebbe fatto su di te.
    
    o Non ti salto addosso solo perché ho preso le brioches per fare colazione e le mandai un bacino.
    
    (Entrambi scoppiammo a ridere).
    
    Dopo aver preparato il caffè venne a sedersi su uno degli sgabelli che attorniavano la penisola della cucina, proprio difronte a me, prese una delle brioches dal sacchetto, mi ero assicurato che ci fosse quella al pistacchio, la sua preferita e chiacchierando ci dedicammo alla colazione.
    
    Scherzavamo parlando delle bugie che avevamo raccontato, alla fine credo che il senso di colpa riecheggiasse in entrambe le nostre coscienze, ma questa ...
    ... passione ci portava a rischiare forse anche più del dovuto.
    
    Si accomodò trequarti, accavallando le gambe e tenendo il suo piedino all’estremità, con in bilico lo zoccolo, proseguiva nel gioco ogni qualvolta rivolgevo lo sguardo verso il basso, fino a quando lo lasciò cadere e si accostò alla mia gamba, iniziando ad accarezzarmi.
    
    Il mio membro diventò immediatamente scomodo dentro i boxer, tanto che dovetti cambiare presto posizione allargando le gambe, lei non aspettava altro che quel mio movimento per insinuarsi in mezzo alle mie gambe adagiarlo e proseguendo lo strofinamento talune volte con la pianta ed altre solamente con le dita.
    
    Scese nuovamente percorrendo ogni centimetro della gamba, calzò lo zoccolo, girò attorno bancone, si avvicinò a me baciandomi appassionatamente, ricambiai portando una mano sul suo culo, prima accarezzandoglielo dolcemente ed infine lasciando partire uno schiaffo.
    
    Cominciò con il togliermi il maglione e sbottonarmi la camicia, scese bottone per bottone fino ad arrivare ai pantaloni, slacciò la cintura, li aprì ed infilò la mano dentro ai boxer:
    
    o Mi sembra che gli sono mancata.
    
    o Uhm… sembra proprio di sì…
    
    (Le infilai la mano sinistra dentro alle mutandine, fino a farmi spazio con il dito medio).
    
    o Lo sai che adoro quando mi tocchi così…
    
    I sospiri di entrambi diventarono affannosi, ma nessuno dei due voleva mollare la presa, le nostre lingue ricominciarono ad attorniarsi, fino a quando “andiamo in camera, non resisto ...