1. Un cappuccino con una spolverata di cannella


    Data: 18/09/2017, Categorie: Esibizionismo, Autore: Alba6990, Fonte: EroticiRacconti

    Sono le 14:23. Ho da poco finito la mia manicure e il mio massaggio settimanali. Tutti i mercoledì mi faccio coccolare dalle mie amiche estetiste. Da piccola mi mangiavo le unghie e rosicchiavo via la pelle dai polpastrelli. Chiamalo tic nervoso o semplice nervosismo o insufficiente autostima, andrebbero bene tutte e tre le possibili opzioni. Da piccola ero una buonista del cazzo, che non sapeva fare altro che ricercare in continuazione il quieto vivere di merda. Sempre a ripetere cose del tipo “Non voglio far rimanere male nessuno. Non ho problemi. Mi dispiace di non starti simpatica, diventiamo amici?” e poi la peggiore “A me va bene tutto.”. E quando questa mia piccola e fragile bolla di buonismo si rompeva a causa della realtà del mondo esterno, mi mangiavo le unghie. Sicuramente non era il sapore a farmele mordere, non erano particolarmente saporite, tranne quando si mettevano a sanguinare. Nel tempo, poi, prendendola nel culo lunga un metro da decine di persone, ho imparato a cambiare.
    
    Beh, diciamo che adesso le unghie non me le mangio più e che ogni settimana mi piace tenerle belle in ordine.
    
    Te ti starai chiedendo “Ma che cazzo mi frega del perché ti mangiavo le unghie?”. Infatti ho divagato forse un po’ troppo, ma che cazzo mi frega? Sono io a raccontare, no? Quindi zitto.
    
    Ritornando a quell’ora.
    
    Non so bene cosa fare della mia esistenza, dato che la lezione di Inglese Livello Avanzato inizierà solo alle 15:00 e la mia università si trova a pochi ...
    ... minuti di macchina da casa.
    
    Decido di farmi un giro nel centro commerciale vicino, così da poter bermi qualcosa con estrema calma, andarmene via intorno alle 14:59, fare un ritardo di cinque minuti ed essere a lezione (non sono mai puntuale, non so come mai, ma non mi piace essere troppo puntuale o in anticipo, poi dopo non sai mai che cazzo fare nell’attesa. Cinque minuti di ritardo non sono una tragedia, mica sono in fabbrica che devo timbrare il cartellino!).
    
    A quest’ora non c’è un gran puttanaio. Siamo dopo l’ora di pranzo, in generale poco dopo, secondo i miei standard.
    
    Ci sono comunque abbastanza bavosi da farmi già sbuffare. Cazzo, quando mi guardano sembra debbano girare il collo in pieno stile Esorcista!
    
    A volte sento anche dei commenti fatti sottovoce del tipo: “Che figa! Ehilà! Ma ciao...”
    
    Faccio una fermata da Game’s Stop, controllo se è arrivato qualcosa di nuovo, mi faccio ripetere che tutti gli horror più belli da giocare ce li ho io e poi esco.
    
    Non ho abbastanza tempo per entrare in un negozio e vedere se c’è qualche vestito che mi piace. E poi non è mai stata una mia grande passione lo shopping.
    
    È ora di prendere la mia dose di droga.
    
    Mi dirigo verso Cioccolati Italiani. I commenti e le occhiate continuano. Sai? A me non frega un cazzo delle occhiatacce da parte delle mie coetanee o di ragazzine più piccole, mi squadrano da testa a piedi di continuo e io sono abituata a non farci caso e proseguire a testa alta. È mia madre quella che si ...
«1234»