1. H.P. : the untold tale – parte 3


    Data: 04/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... a lavorare imperterrito. Si sentiva quasi schiacciato da quell’odore eppure non poteva fare a meno di provare un’insana, indefinita forma di riconoscenza per quello che gli era concesso fare e che nessun altro al di fuori di quella stanza sarebbe venuto a sapere. Senza rendersene conto, Harshwood cominciò a strusciare forte anche tutto il viso sui piedi caldi e sudati che aveva davanti, affondandoci dentro quasi come a coccolarli.
    
    Dopo alcuni secondi Tom ricevette un colpetto in faccia. Ron lo stava fissando, le sopracciglia alzate e una buffa smorfia sul viso, a metà tra il disgustato e il compassionevole. Anche Harry stava osservando la scena tutto interessato e per sdrammatizzare esclamò indulgente “ehi! Pensavo che i massaggi si facessero con le mani!”
    
    ‘”già…” convenne Ron un po’ imbarazzato, per poi rivolgersi a Tom “senza offesa amico, devo ammettere che è piacevole da sentire ma fa un po’ senso da vedere… insomma, sento l’odore io da qui!!! Non ti fa schifo?” Tom lo guardò.
    
    ”Se anche fosse, non mi lamenterei mai, lo sapete’ e poi, hai detto che ti rilassa no?’ fu la timida risposta. Ron sorrise.
    
    ‘Sicuro?’.
    
    ‘Si’ stavolta la risposta fu più sicura e Ron scrollò le spalle.
    
    ‘Come vuoi allora’ in ogni caso, sono troppo stanco per impedirtelo’ sorrise, poi, bonariamente, quindi si distese nuovamente e richiuse gli occhi, mentre Harshwood, entusiasta, ricominciava da dov’era rimasto.
    
    ‘Più passava il tempo, più era palese che al rosso il “massaggio” non ...
    ... spiaceva affatto. Ormai in uno stato di dormiveglia e solo semi-cosciente, Ron muoveva i piedi come a cercare il viso di Tom, difficile dire se si ricordasse che questi era ancora lì in ginocchio davanti al suo letto. Gli solleticava il volto con le dita odorose, sfregandogli le guance, le calze che’ bloccavano il respiro al poveretto ogni volta che si soffermavano troppo sul naso o sulla bocca.
    
    All’inizio Harshwood apprezzò molto la cosa ma col passare dei minuti il suo “amico”, ormai addormentato, gli stava praticamente pestando la faccia nel sonno, quasi come fosse un comodo cuscino caldo e le più semplici necessità, come il respirare, gli divennero più complicate.
    
    ‘Direi che non serve più Tom, sta dormendo come un sasso’ intervenne Harry a un certo punto, mettendo fine a quel supplizio, quindi aggiunse ‘meglio che vai a lavarti però, se non vuoi avere lo stesso odore’ notte!’
    
    ‘Buonanotte” gli sorrise di rimando l’altro, quindi lasciò la stanza e sparì come di consueto giù per la scala a chiocciola del dormitorio.
    
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    ‘
    
    La mattina dopo, notò Harry con stupore, non un solo granello di polvere copriva le scarpe che ‘aveva abbandonato la sera prima sul freddo pavimento della stanza. Erano rimaste esattamente dove le aveva lasciate dopo essersele tolte, eppure sembravano quasi nuove: la suola, il tallone, il collo, la linguetta, tutto era stato diligentemente lavato.
    
    ‘Le mie scarpe erano pulitissime stamattina” sussurrò il nostro eroe con aria seria a ...