1. Il passato che ritorna (2)


    Data: 12/03/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    ... vent’anni.
    
    È un uomo, è bello, mi fa sentire come se il mondo intorno a noi non esistesse.
    
    Terminiamo la cena con un sontuoso dessert accompagnato da un bicchiere di moscato che mi manda definitivamente su di giri. Anche Antonio sente che forse quell’ultimo bicchiere è stato troppo, e propone una passeggiata sulla spiaggia per smaltire l’alcol prima di riprendere l’auto. La serata è fresca, ma non spiacevole: con i sandali in una mano e appoggiandomi al suo braccio iniziamo a camminare sotto la luce della luna.
    
    In quel momento, forse per l’effetto del vino, forse per il contatto con il suo braccio caldo e forte, avverto avvampare il desiderio: il fuoco che era stato lentamente alimentato per tutta la sera, ora lo sento bruciare lungo la schiena, e tra le cosce. Se mi prendesse ora, qui, non opporrei alcuna resistenza. Credo che lui lo sappia, lo vedo guardarmi e sorridere, e non fare assolutamente nulla. Anzi, mi dice: «si è fatto tardi, ti porto a casa».
    
    Arrivati sotto casa, sono io che lo bacio con passione egli chiedo di salire da me. Sono decisa a vivermi questa esperienza, sarà quel che sarà. Lui mi stringe, ricambia il mio bacio, sento le nostre lingue intrecciarsi e i nostri corpi cercarsi. Il suo odore addosso mi fa girare la testa.
    
    Con la sua bocca sulla mia gola e le sue mani dappertutto riesco a richiudere la porta dietro di noi.
    
    Ma lui si ferma, pur tenendomi abbracciata, e ferma anche me.
    
    «Ti chiedo scusa», continua gravemente «ti ho scopata ...
    ... per ripicca.
    
    Cazzo Sa, tu uscivi con mio fratello! Quanto l’ho odiato! Ti guardavo andare via con lui, e impazzivo al pensiero delle sue mani su di te, la tua bocca profanata dalla sua lingua e le tue carni bianche e morbide contro il suo corpo. Quando sei andata via ho deciso che dovevo fare qualcosa: mi sono messo a dieta, mi sono sfondato di palestra e ho iniziato a scoparmi tutte le ragazze che mi venivano intorno, voracemente, senza alcun sentimento. Non facevo fatica a trovare una troietta da scopare. Dopo tutti quegli anni ti ho cercato per provare a me stesso che tu non eri diversa da tutte le altre.
    
    Ma non eri come tutte le altre, non lo sei mai stata e non lo sarai mai. Sono scappato come un vigliacco, sapendo di averti ferita»
    
    Mi annusa i capelli, sento i battiti del suo cuore impazzito all’unisono con il mio, e non riesco a dire una parola. La sua voce è come un afrodisiaco, i suoi occhi mi penetrano nell’anima.
    
    Inizia a spogliarmi lentamente, le sue mani scivolano sapientemente sui miei abiti che ricadono a terra lasciandomi esposta, la pelle nuda vibra sotto le sue carezze. Mi solleva senza alcuno sforzo, sospira e mi trattiene a sé. Sento la sua eccitazione che mi travolge.
    
    Mi posa sul tappeto come un prezioso oggetto sacro con cui inizia la sua liturgia: bacia i miei seni, li accoglie fra le mani a celebrarne le forme, continua a baciare, leccare e mordere la mia carne disegnando simboli di passione, si immerge tra le mie cosce per abbeverarsi ...