1. Senza chiedere nulla in cambio


    Data: 12/03/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... ogni speranza con la sua aperta, leale e stramaledetta chiarezza.
    
    Contrariamente le aveva stravolto nondimeno l’universo senza dirglielo, dal momento che quella settimana il tempo lo aveva trovato eccome, per il fatto che attualmente viaggiava dentro l’automobile al suo fianco verso il mare. La casa era piccola, però poco importava, con i muri dipinti di bianco e la veranda rivolta a est, la maestosa edera la ricopriva quasi totalmente lasciando che il sole baciasse le stanze solamente all’alba e per tutta la mattina, concedendo il riposo al pomeriggio dove quello spazio diventava un’oasi di pace, rinfrescata dall’aria salmastra e dal vento leggero di grecale portato dal mare.
    
    Lina adorava passeggiare sull’arenile, Amelia mitizzava scrutarla mentre affondava le caviglie nella sabbia morbida, nell’abbraccio dell’onda di quella risacca. Lina era un’isola, era quella terra che amava e che portava addosso come un marchio, un sigillo indelebile, indistruttibile, lei avrebbe voluto fermamente essere l’onda per poterla trascinarla via per sempre dentro il mare, giacché poteva contenerle entrambe, viceversa si limitava a osservarla accuratamente e ad amarla coscienziosamente ogni notte, Ogni notte, infatti, era diversa tra le sue braccia, eppure identica a quella prima volta in cui si erano trovate in un reciproco bacio, atteso ma improvviso tra i libri, le relazioni tecniche, i registri e i verbali.
    
    Lina le aveva sorriso, perché era uno di quei sorrisi fatti di sole che non ...
    ... si staccano dalle labbra su cui decidono di posarsi, poiché l’aveva spinta dolcemente sulla scrivania, in mezzo al loro lavoro, dal momento che con un gesto dell’avambraccio aveva spodestato i fogli sparsi dal loro talamo d’amore ed era rimasta così, tra le gambe, mentre con una mano sbottonava la sua camicia e liberava i capelli dall’immancabile fermaglio per regalarle ancora carezze, ancora diverse, ma in special modo atipiche e uniche. Le aveva circondato il collo di baci e aveva danzato in un’orgia invereconda e oscena di frasi tenute a freno, intanto che scendeva tra le cosce con le dita impazienti spezzandole il fiato in due ed entrandole dentro. Non erano state diverse le notti al mare, per il fatto che Amelia sentiva ancora l’odore forte della citronella accesa lungo il bordo perimetrale della casa e il sottile profumo degl’incensi che s’insinuava nei tessuti leggeri che rivestivano il letto, quel letto spartano dove Lina si perdeva confondendosi amabilmente tra le vesti bianche che amava indossare e quelle lenzuola candide.
    
    Amelia guardava la sua donna bambina e le rinfacciava lo zolfo che sentiva pioverle in testa a ogni amplesso, quando le legava i polsi nella stretta delle sue mani forti e lasciava la sua lingua libera di tracciarle addosso anche il suo nome, quando le mani scivolavano lungo le gambe e risalendo scoprivano dal leggero tessuto le cosce bianche, di conseguenza diventava impossibile trattenersi dall’affondare i denti e addolcire ogni morso con un ...