1. Senza dire niente


    Data: 07/03/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Per due giorni Irene non si era fatta vedere neppure in ufficio e il suo cellulare era diventato irraggiungibile, lei era rimasta realmente arrabbiata e tangibilmente furibonda con me: chissà, se per farmi perdonare, sarebbe stato adeguato e congruo quello che avevo pensato di portarle, tenuto conto che ormai non potevo più aspettare, in quanto era meglio affrontarla apertamente di petto senza mezzi termini, in altre parole incassare e subire palesemente la sua reazione, in seguito forse le sarebbe passato tutto alla svelta.
    
    Io avevo comprato un completino, presumendo che le sarebbe piaciuto parecchio, nel frattempo lo avevo nascosto in mezzo a un enorme mazzo di rose rosse, così mentre guidavo verso la sua casa circondato da un meraviglioso giardino, ripensavo nel tempo in cui era cominciata quasi inconsapevolmente e senza rendermi conto la nostra storia. Lei era arrivata nella mia sede nel tempo in cui io ci lavoravo già da cinque anni, lei era stata assegnata in quel periodo presso un ufficio con il quale avevamo quotidiani contatti e frequenti incontri, in definitiva era annoverata e catalogata come un nostro cliente interno come si dice in codice.
    
    Io l’incrociavo ogni tanto, qualche insinuazione, innocue e lievi accuse subdole però niente di più, fino al giorno in cui aveva avuto bisogno d’un mio intervento per la definizione e per la totale chiusura d’una pratica abbastanza ostica che lei aveva in trattazione. In quell’occasione, invero, diventata a tal punto ...
    ... contorta e macchinosa, valutata e vista la complessità e la diversità di non poterla definire all’istante, di questo andare ci accordammo in seguito per esaminarla e per vagliarla in un pomeriggio nel migliore dei modi, perché ci saremmo trattenuti entrambi fino al termine pur di liberarci e di sganciarci irrevocabilmente da quel grattacapo. Quel giorno lei arrivò nella mia stanza puntualissima e forse per la prima volta io la vidi così com’era effettivamente, specificamente come non l’avevo peraltro mai notata: i capelli rossi come il rame, gli occhi nocciola con i riflessi verdi, la bocca ben disegnata con un rossetto dal colore del fuoco, le unghie con uno smalto simile alla tonalità del rossetto, in quell’istante io le sorrisi e pensai però che bella donna.
    
    Lei si sedette di fronte a me, eppure devo dire che la posizione non mi piaceva, per cui la feci accomodare intenzionalmente al mio fianco in modo da seguire entrambi le scartoffie in modo normale. Indossava un completo con la giacca e la gonna di colore grigio, quasi d’ordinanza, se non fosse che sotto la giacca non s’intravedeva alcuna maglia né camicia: chissà che cosa indossava. La mia fantasia in quel momento cominciava a galoppare e la pratica da definire s’allontanava a tal punto sempre più. Dalla gonna uscivano due belle gambe, dritte e lisce, inguainate con delle calze nere trasparenti, saranno dei collant o delle normali calze autoreggenti pensavo io, seppure ogni tanto i miei occhi la scrutavano per capire se ...
«1234»