1. Cinquanta sfumature di grigio. Da L'idraulico Le donne e il sesso


    Data: 02/10/2017, Categorie: Etero Autore: Fulvio Vanni, Fonte: EroticiRacconti

    ... veramente. Ma soprattutto, essendo senza mutandine mi trovai davanti al viso lo spettacolo di una figa depilata ad arte.
    
    Girandosi notai quel ciuffetto dei peli, curato e preciso, che mi diede quella consapevolezza che fosse una donna che conoscesse a fondo l'arte del piacere. Socchiusi gli occhi e iniziai a respirare lentamente. Assaporai quegli umori caldi che colavano dolcemente. Il suo clitoride continuava a diventare sempre più turgido. La mia lingua continuava a farsi spazio in quel solco liscio e prosperoso.
    
    Si girò nuovamente divaricando di più le gambe per permettermi di entrare con la lingua ancor più dentro. Ne gustavo quel sapore meraviglioso e ad ogni spinta della mia lingua percepivo le reazioni del suo corpo come vibrazioni sulla sua pelle. Risalii lentamente con la lingua nella zona perianale facendola roteare con calma, gustandolo a dovere fuori e dentro l'ano, lubrificandolo a dovere. Era buono, caldo e morbido. Lo assaporai lentamente mentre lei continuava a gemere sempre più intensamente.
    
    Continuai a baciare lentamente la sua schiena fino a quando le nostre labbra si unirono, mescolando tra loro qualche ciocca di capelli, con quel sapore di balsamo appena lavati. Le sue labbra erano carnose e morbide. La sua lingua piccola sfiorava la mia, mentre continuavo a mordicchiare le sue labbra.
    
    Tra un bacio e l'altro, con gesto deciso sollevai quella maglia stretta liberando quei due seni sodi da fare invidia a due pere abate non ancora mature. ...
    ... Percepivo le mammelle dure tra le mie mani, che stavano su contro ogni forma di gravità, nonostante avesse già due figli. I suoi capezzoli erano piccoli, ma li sentivo deliziosi tra le mie dita. Con una mano le cingevo i seni, stringendo tra le mie dita un suo capezzolo, mentre con l'altra nella sua figa stimolavo il suo clitoride.
    
    La lasciai un attimo per slacciarmi la cintura dei pantaloni. Li lasciai cadere a terra insieme ai boxer e appoggiai il mio pene tra le sue natiche. Lentamente sentii il suo corpo che si rilassava e con una spinta lunga e prolungata riuscii ad entrare dentro quella caverna calda ed accogliente.
    
    Emise un gemito convulso. Iniziai a muovermi dentro e fuori, prima piano poi più forte, e a volte con dei colpi secchi e decisi che la facevano sussultare, provocando un piacere sempre più acuto. Continuò a gemere sempre più appassionatamente e liberamente, consapevole che non vi erano orecchi indiscreti attorno. Lo sfilai dal suo sedere e la penetrai in quella figa calda e dilatata a dismisura.
    
    In quel momento era l'oggetto del mio amore. La sentii abbandonata alle mie volontà, senza alcuna resistenza da parte sua. Sentivo i suoi ferventi sospiri. La sua testa era riversa all'indietro, i suoi capelli ondeggiavano al ritmo delle spinte convulse del suo bacino. Il suo profumo dolce ma pungente, inebriava tutta la stanza.
    
    Capii che stavo per venire e istintivamente inarcai indietro il mio corpo, sollevandola sospesa qualche centimetro da terra. Diversi ...