1. Il gommone rosso


    Data: 01/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Grey-Heron, Fonte: Annunci69

    ... l’uccello di lui che ora sembra rantolare. Ogni tanto tira un’occhiata giù verso la figa di lei come a controllare che io stia facendo un buon lavoro. Lei ha smesso di succhiarlo. Tiene gli occhi chiusi, lascia andare dei gemiti. Continuiamo cosi, non so dire per quanto tempo. Afferra ancora il mio polso e si porta la mia mano tra le gambe come volermi dire di affondare le dita ancora più giù, sempre più dentro. Le muovo senza fermarmi, continuo sempre più forte. Lei inizia ad avere il fiato corto, sento che le escono dalla gola dei suoni gutturali. Cazzo quanto mi eccita. Il mio uccello duro sfrega sempre contro il gommone.
    
    La sentiamo emette dei sospiri corti, fa dei gemiti e si scuote tutta, trema. I gemiti si fanno sempre più alti. Poi cerca il cazzo di lui e se lo infila in bocca ancora. Vedo che lui butta gli occhi al cielo e urla. Poi non capisco più nulla di ciò che sta accadendo. Ho perso la testa, sento che una frustata di energia mi sale da sotto le palle. Le mie dita della mano sinistra sono nella sua figa e con la destra mi sego. Lei ora non lo ha più il cazzo duro di lui in bocca, continua a gemere sempre più forte. Mi tiene la mano ferma per il polso con le dita affondate dentro la sua figa calda a viscida, muovo le dita sempre più forte, si contorce e lascia andare un altro lungo gemito. Vedo che lui le sta schizzando il lattiginoso sperma in faccia. Alcuni fiotti potentissimi e caccia pure lui un urlo liberatorio. Insieme a lei. Le mie gambe dritte ...
    ... nell’acqua fino a mezza coscia tremano. La frustata di energia esplode nel mio basso ventre. Emetto anche io un grido lungo e roco. Sento che il mio sperma caldo cola in abbondanza tra la mia pancia e la fiancata dell’imbarcazione.
    
    Chiudo gli occhi, abbasso un po’ la testa appoggiando le mani sulla fiancata del gommone rosso per riprendermi. Respiro profondamente a pieni polmoni. Lei è ancora stesa, abbandonata alla sua soddisfazione. Con la sinistra si copre la fica come a proteggerla. Lui le sta pulendo amorevolmente con acqua di mare il viso e i capelli intrisi del suo sperma.
    
    Raggiungo la riva mentre mi lavo l’uccello dei miei residui lattiginosi. Il sole continua a battere caldo in questo pomeriggio di luglio. Mi rimetto il costume azzurro e mi giro verso di loro. Sono scesi dal gommone. Sono ancora nudi, hanno l’acqua a metà coscia. Sono abbracciati. Lei gli ha messo le braccia intorno al collo. Lui le mani giù attorno alle natiche. Si baciano profondamente, fanno a lingua in bocca, un bacio lungo, immersi nel loro piacere. Già dimentichi di me e della mia presenza continuano ad intrecciare le loro lingue. Per loro io non esisto più. E mi allontano.
    
    La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
    
    Potreste aver letto questo racconto che ho pubblicato in altro sito prima di scoprire A69. Il racconto è mio, poiché sull’altro sito è impossibile fare copia incolla e solo io posso accedere in ...
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