1. Il gommone rosso


    Data: 01/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Grey-Heron, Fonte: Annunci69

    Un Giovedi di Luglio. La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
    
    D’estate i tronchi ammassati sulla spiaggia offrono rifugio e tranquillità a quei pochi che hanno la voglia e la forza di farsi alcuni chilometri a piedi fin qui attraverso le pinete, i dossi, gli acquitrini, per passare un pomeriggio o anche una intera giornata di mare in pace e silenzio. Il costume addosso diventa un impiccio e qui lo si toglie volentieri. Il calore del sole scalda l’inguine scoperto, un delizioso bacio d’aria bollente sui genitali non abituati. Avevo oltrepassato già da tempo un tipo nudo che stava gironzolando con gli occhi verso il basso come stesse cercando la conchiglia più bella, assorto nei suoi pensieri. Anche la coppia che aveva steso un telo verdognolo tra quattro pali di ramo d’albero conficcati nella sabbia era scomparsa nella distanza. I due stavano all’ombra a dormire. Il costume di lei era steso ad asciugare, forse avevano fatto il bagno da poco. Nemmeno loro si vedono più. Ora, siamo io, la mia ombra e i gabbiani che hanno preso a volare sulla mia testa. Alcuni di loro hanno trovato la corrente giusta e stanno fermi quasi immobili nell’aria, con il becco verso il mare aperto come a scrutare l’orizzonte.
    
    La mia ombra scura si riflette sulla sabbia e anche sull’acqua del mare bassa e quasi ferma. Le mie spalle sono piuttosto larghe, noto la forma arrotondata delle braccia, le cosce solide ...
    ... come il resto delle gambe.
    
    Sorrido e mi compiaccio. Quasi tutti i giorni dell’inverno precedente, in piscina a nuotare con determinazione hanno dato un buon risultato. Mi hanno anche risolto del tutto quel problema lombare che la stupida scrivania aveva causato. Osservo la mia ombra e mi sento bene. Riprendo a camminare.
    
    C’è una macchia scura a pelo d’acqua laggiù, in fondo davanti a me. Potrebbe essere un natante. Ne ho visti altri qui in passato. C’è gente che raggiunge la spiaggia via mare, è più agevole. La macchia scura ora sembra essere rossa, è un gommone sicuramente. Mano a mano che mi avvicino prende forma. Si, è un gommone rosso, un fuoribordo. Galleggia, leggero a pochi metri dalla riva.
    
    I gabbiani volteggiano ovunque sopra di me, il sole picchia.
    
    Ora il gommone ha una forma ben definita. E’ ancora lontano ma si intravvede una figura a bordo. L’odore di salsedine è forte qui. Il mare, questo mare, lo amo, non potrei farne a meno. In tutte le stagioni. Il gommone è già piuttosto vicino, c’è un uomo a bordo sembra essere inginocchiato. Piegato in avanti. Continuo ad avanzare. Alla mia destra oltre la spiaggia coperta di tronchi ammassati, alcune tamerici non sembrano risentire della calura pomeridiana. La schiena di lui è ricurva in avanti, la testa rasata guarda in basso, sembra che poggi il corpo sulle braccia. Una grossa conchiglia mi punge sotto un piede mentre la calpesto. Ora lo vedo bene, sono abbastanza vicino. La sua schiena sembra ondeggiare avanti ...
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