1. Tra Vecchio e Nuovo - Capitolo X [Fine]


    Data: 12/02/2018, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... come lo fece, quest’ultimo emise un profondo grugnito di dolore che fece accapponare la pelle all’esile criminale, il quale non ci pensò due volte prima di imitare il suo ormai ex avversario e fuggire dal bar senza voltarsi indietro.
    
    Mentre Matteo riversava nel suo stesso liquido e la vita gli scivolava via, la vista si fece annebbiata, confusa. Il suo corpo si trovava immerso in una chiazza rossa circolare sul pavimento. Forme e luci cominciarono ad essere impercettibili, l’unica cosa che percepiva era la fitta lancinante dietro la schiena e il calore del sangue nel quale riversava. Qualcuno lo toccò, lo accarezzò in volto, gli strinse la testa e gli parlò, ma Matteo non sentiva già più nulla, il colpo era stato fatale. Intuiva che quel qualcuno potesse essere Antonio, ma in stato confusionale era difficile esserne certi.
    
    In quegli ultimi attimi di vita, non esisteva un prima o un dopo, la cognizione di quel momento nella testa di Matteo si dilatò e la sua coscienza fu popolata come dai fantasmi di tutte le ...
    ... persone che aveva conosciuto e l’ombra dei luoghi nei quali aveva vissuto, dai suoi genitori nel suo paese natale, passando per l’infanzia, l’adolescenza, fino al tragico trasferimento a Milano, vorticosa metropoli moderna, che gli aveva stravolto l’esistenza, insieme a sua zia e alla ragazza dai capelli rossi della cui esistenza ormai non contava più nulla, perché non l’avrebbe mai più rivista. Matteo perse lentamente l’utilizzo di ogni senso di cui l’ultimo, quello del gusto che si affievolì lasciandolo con il sapore della morte in bocca. Dal caldo del sangue, passò al gelo. Scomparvero i sensi, scomparve la coscienza d’esistere e con essa, sfumò via anche Antonio che era ancora al suo fianco, il bar nel quale lavorava, la città nella quale viveva. Tutto perse significato, venendo inghiottito dal freddo e dal nulla.
    
    E mentre il destino come un ingordo despota cancellava il futuro di una vita, il passato delle stessa periva insieme a lui, obliterando il tutto in un presente atemporale, cioè quello della morte. 
«123»