1. Tra Vecchio e Nuovo - Capitolo X [Fine]


    Data: 12/02/2018, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... era estremamente esile di corporatura. Si guardò intorno per qualche secondo, poi vide il pelato al tavolo e fece una risatina.
    
    “Buonasera.” Disse Matteo cercando di attirare l’attenzione del cliente che non lo aveva ancora degnato di uno sguardo. Ma l’unico a girarsi fu invece il pelato che vedendo il nuovo arrivato, si alzò in piedi, schiarendosi la voce.
    
    “Finalmente.” Fece l’omone con la camicia nera. “Allora ce le hai le palle, zecca.”
    
    “Ne dubitavi? Stasera ti ammazzo con le mie mani.” Minacciò l’altro avvicinandosi all’avversario.
    
    In breve tempo i due scansarono i tavolini e le sedie che si frapponevano sulla loro strada tirandole in aria o rovesciandole. Una volta vicini cominciarono ad azzuffarsi. Il pelato era partito per primo tirando un pugno, ma quell’altro l’aveva scansato indietreggiando e quasi perdendo l’equilibrio per farlo.
    
    Matteo era stato colto alla sprovvista, nel giro di pochi minuti il bar era passato dall’essere vuoto all’essere ring per quei due scarti della società e lui non sapeva come evitare che continuassero a far casino e danneggiare la proprietà del locale.
    
    Nel frattempo, sul retro, Antonio aveva sentito il frastuono e le minacce e in un atto di estrema codardia, aveva deciso di chiudersi dentro, cominciando a pregare Dio che la situazione migliorasse. Avrebbe chiamato i carabinieri, ma il telefono si trovava dietro al bancone, troppo lontano da lui e in una posizione troppo scoperta affinché mettesse a repentaglio la propria ...
    ... in quel modo.
    
    Mentre i due avevano cominciato a scambiarsi i primi colpi, Matteo aveva finalmente deciso di entrare in azione. Lo aveva visto fare molte volte a suo padre nel bar del paese che gestiva la sua famiglia. Quando gli ubriaconi cominciavano a litigare, bastava alzare la voce e sospingerli verso l’uscita al momento opportuno chiudendo loro la porta in faccia. Ma questi non erano ubriaconi.
    
    Non appena il ragazzo più esile finì a terra dopo essere stato sbattuto su un tavolino dal pelato, Matteo decise di caricare e spingerlo verso la porta, poi replicare la cosa con quello per terra mentre si rialzava e lasciare che si scannassero per strada. Il piano sembrava semplice ed efficace.
    
    Al momento opportuno, il ragazzo caricò e urlò contemporaneamente con l’unico effetto di far distrarre il pelato dal suo combattimento e di indirizzare su di sé l’attenzione dell’omone che con prontezza afferrò Matteo per le braccia scaraventandolo verso l’altro ragazzo che proprio in quel momento, mentre si rialzava, aveva tirato fuori un grosso coltello dai pantaloni. Matteo perse l’equilibrio finendo infilzato alla schiena proprio da quella lama, accasciandosi al suolo in un rantolo di dolore.
    
    Il pelato imprecò e uscì dal bar correndo, senza nemmeno girarsi o assicurarsi delle condizioni del ragazzo ferito. Quell’altro invece, in preda al panico si inginocchiò vicino a Matteo per toccare di nuovo l’impugnatura del coltello rimasta infilzata alla schiena della sua vittima, ma ...