1. Doveva studiare


    Data: 28/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... vicino. Non credeva ai suoi occhi. Allungò la lingua e, per la prima volta, sentì il sapore di un uomo.
    
    “Ti ho detto di prenderlo in boc… caaa” ma già la cappella era dentro, avvolta dalla linguetta guizzante. Ci mise molta fatica ad aprire al massimo le labbra. Ci riuscì subito ma fu più difficile cercare di fagocitare l’asta perché se la sentiva già toccare le tonsille. L’uomo gli prese la testa affondando tutte e due le mani tra i suoi ricci neri e gliela spingeva sempre più giù, togliendoli il fiato.
    
    “Succhia troietta” mentre, afferratigli un ciuffo di capelli, gliela muoveva su e giù. Ogni tanto glielo toglieva di bocca per farlo respirare, per poi rinfilarlo dentro. Più di tanto non riuscì ad andare. Benché lo volesse anche lui, il ragazzino si strozzava ed era talmente pieno che non riusciva né a leccare e né a succhiare. Era però inebriato dal sapore e dall’odore intimo di quel maschio da sogno.
    
    “Lasciamo perdere. Con la bocca non ci riesci molto bene ma adesso te lo metto in culo e lì ci riuscirò io”. Lo posizionò a pancia in giù e gli si allungò sopra, schiacciandolo sotto il suo peso da uomo maturo. La mazza si assestò nel solco delle chiappette, facendogli sentire tutta la sua durezza, la grossezza e la lunghezza. Il giovane cominciò ad averne paura ma si sentiva anche pieno di voglia di fare quel passo tanto desiderato.
    
    Il maschio si tirò poi indietro portando la faccia all’altezza del buchino. Allargò le tenere melette ambrate e rimase ad ...
    ... ammirarlo. Da uomo navigato cominciò a capire qualcosa. “Non mi sembra che tu lo abbia fatto usare molto. Mi hai mentito? Adesso cosa dovrei fare? Mi hai mentito anche sull’età?”.
    
    “E’ vero, sono ancora vergine. Fino ad ora ho usato solo cetrioli. Però sull’età non ho mentito”.
    
    “Bene, meglio così. Però io adesso non posso fermarmi. Ho un cazzo che scoppia e dovrò romperti il culo per forza. L’hai voluto tu, frocio bugiardo”.
    
    “Farà molto male, vero?”
    
    “Di sicuro ma, se sei una troia nata come mi hai fatto capire, poi ti piacerà e non potrai più farne a meno. Facciamo così, per evitare che ti senta tutto il vicinato”. Prese le sue mutande e gliele mise in bocca, profumate di piscio e di presborra. Poi, più per piacere suo che per compassione, si mise a leccargli l’ano ed a sputarci sopra più saliva che poteva per ammorbidirglielo. Ci infilò prima un dito, spingendoglielo fino in fondo, poi due, poi tre, rigirandoglieli dentro, godendo dei gemiti di dolore del ragazzino.
    
    “Ti ho infilato tre dita dentro. Anche se ho la mano grossa non sono niente a confronto del mio cazzo, caro il mio frocetto, e te lo dimostro subito”. Puntò la minchia al posto giusto e spinse forte. La cappella squarciò l’orifizio con un rumore di strappo ed il ragazzo urlò come un agnellino al macello ma l’urlo si spense nella bocca ostruita. Altra spinta ed altro urlo. Ancora una spinta ed ancora un urlo. Ad ogni spinta l’uomo godeva nel dilaniare quell’agnellino ed ogni volta si sentiva potente come un ...
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