1. Tra sogno e realtà – Realtà


    Data: 07/02/2018, Categorie: Lesbo Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... stile, era nera, larga con gli orli svolazzanti. Era molto gotica. Gli stivaletti neri alla caviglia stonavano un po’.
    
    Ma la domanda vera era: davvero mi aveva scambiata per un uomo.
    
    Le offrii gentilmente il bicchiere e feci per andarmene.
    
    “Cerco che questa festa è noiosa, almeno tu sei molto carino” – Mi aveva scambiata davvero per un uomo. Capisco che il locale era buio, ma davvero sembravo un ragazzo?.
    
    Così per gioco le risposti con una voce profonda.
    
    “Di nulla signorina” – Tornai al lavoro.
    
    La ricontrari un oretta dopo, era visibilmente più brilla.
    
    “Cosa fai dopo, tesoro” – Per caso questa voleva fare sesso con me?
    
    “Nulla, sono stanca” – Rimarcai la a finale – “Penso che tornerò a casa a dormire”
    
    Lei o non si occorse che parlai al femminile oppure se ne fregò. Mi sorrise. Mi fece la linguaccia.
    
    “Bhe forse potrei venire a casa con te, amore” – Sorrise ancora – “Mi dici il tuo nome”
    
    Ancora una volta stetti al gioco – “Alfred”.
    
    “Dai mi prendi in giro, non può essere il tuo nome”
    
    “Signorina io non mento mai”
    
    La mia presenza fu richiesta in cucina e me ne andai ancora.
    
    Come ho detto in precedenza la scelta d’indossare un cazzo finto mi ritorse contro, dopo due ore mi faceva male, e decisi di andare nello spogliatoio per eliminare il problema.
    
    Verso mezzanotte giunse la mia pausa di venti minuti e corsi nello spogliatoio. Per fortuna era vuoto. Potevo togliermi quell’affare, riposare i piedi e gli occhi.
    
    Dopo un breve momento ...
    ... la porta si aprii, apparse la ragazzina.
    
    “Finalmente sei solo” – Era visibilmente ubriaca.
    
    Io ero seduta sul divanetto. Ancora non avevo fatto in tempo a sfilarmi lo strap-on e lei si sedette sopra di me.
    
    “Vedo che sei felice delle mia presenza” – Quanto era ragazzina.
    
    Cercai di allontanarla, cercai di dirle che ero una donna, ma lei mi baciò. La sua lingua mi fece effetto. Ricambiai il suo bacio.
    
    Cercai ancora di dirle che fossi una donna, ma nulla lei non mi lasciava parlare.
    
    Si sbottonò a fatica la camicia, con mia grande sorpresa sotto aveva un seno enorme. Quel travestimento gli lo nascondeva alla grande. Non sono i maschi sono deboli, ma pure noi donzelle. Gli le baciai subito.
    
    Lei si alzò la gonna per strusciarsi meglio sul mio rigonfiamento.
    
    A furia di baciarmi, i miei baffi sparirono.
    
    “Sapevo che erano finti” – Mi guardò meglio – “Hai un volto molto delicato, sarà per quello che mi piaci”
    
    Avevo letteralmente il suo seno generoso in faccia. Pensai che tutto sarebbe finito, quando avrebbe scoperto la verità. I suoi capezzoli erano durissimi.
    
    Appoggiò i piedi per terra. Mi coprì il viso con la sua gonna. Avevo le sue muntadine in faccia. Le scostai e gli leccai la giovane passera. Lei mi afferrò il cazzo finto in mano e mi disse.
    
    “Signore sento che sei già duro” – Se solo avesse saputo la verità.
    
    Mentre le leccavo la passera, le affondai le unghie nelle cosce. Li sotto non potevo vedere cosa facesse, ma visto la posizione immaginai ...