1. ADORABILI CREATURE 3: Gemma e l’amica Lucy


    Data: 22/08/2021, Categorie: 69, Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: Roca, Fonte: RaccontiMilu

    ... a bocca aperta si lasciava lambire le labbra, le gengive, i denti, leccandomi lei stessa, cercando la mia lingua con la sua per accarezzarla, attirarla, succhiarla. . .
    
    Quando ci staccammo, guardò le mie mani che sbottonavano la sua giacchina, la toglievano. Poi fu la volta della camicetta, se la lasciò sfilare rimanendo immobile, le braccia abbandonate lungo i fianchi, inerte. L’espressione del volto accaldato era di stupore come se non riuscisse a capacitarsi che proprio lei si lasciasse spogliare dal ragazzo che aveva saputo infrangere il muro di castità che la sua ragione le aveva fatto innalzare.
    
    Solo i suoi occhi non si staccavano dal mio viso leggendovi il turbamento che provavo come se lei fosse la mia prima donna in assolutto. Non fece nulla lasciando scivolare la camicetta lungo le sue braccia, la sua schiena; il reggiseno era bianco, ben riempito da un petto che il suo sollevarsi ed abbassarsi diceva dell’emozione che la signora provava.
    
    Cercai il gancetto della gonna, lo sisfeci, feci scorrere la cerniera sul fianco; chiuse le gambe per permettermi di far scendere l’indumento, si appoggiò alla mia spalla e sollevando prima un piede poi l’altro mi aiutò a sfilarlo.
    
    Sollevai lo sguardo ed ebbi la prima sorpresa. Anche le mutandine erano bianche e sul davanti, alla giunzione delle gambe una macchia umida le rendeva quasi trasparenti in corrispondenza del gonfiore del pube lasciando intravedere il nero dei peli. Ammainai l’impalpabile indumento lungo le ...
    ... gambe slanciate, lisce, dalle cosce deliziose; i miei occhi vagavano incantati su quelle affusolate colonne fino al cespuglio nerissimo i cui peli avevano riflessi quasi azzurri salvo in corrispondenza del suo sesso dove il desiderio che avevo saputo suscitare li aveva resi bagnati e incollati alla pelle.
    
    Un profumo forte, penetrante ma non sgradevole giunse alle mie narici. Avrei voluto slacciare il reggicalze nero, prendere il pretesto di far scendere le calze per accarezzare le lunghe gambe, bearmi ancora della vista del boschetto che conteneva il suo sesso ma lei non me lo permise, le sue mani mi costrinsero a rialzarmi.
    
    L’abbracciai e mentre sganciavo il reggiseno ci baciammo ancora famelicamente, anche quello finì a terra. Mi guardò togliere la vestaglia e appena fui anch’io nudo, il suo sguardo scese al mio pene che con la sua tensione rendeva omaggio alla bellezza che avevo davanti.
    
    – Mon Dieu. . . – disse davanti al turgore pulsante che sfiorava il suo ventre.
    
    Ci guardammo come si guardano due lottatori prima dell’incontro. Lo sguardo della donna non nascondeva il desiderio misto ad ammirazione per il membro che si ergeva orgogliosamente, io ero incantato dalla bellezza delle forme della donna che consideravo ormai mia.
    
    Le scarpe bianche dai tacchi alti che non mi aveva dato il tempo di togliere facevano sì che la signora Landi mi sovrastasse di qualche centimetro. La sua figura era esile malgrado l’età, seppi poi che aveva quarantadue anni, avrebbe ...
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