1. Gustiamoci questi attimi


    Data: 21/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... brividi, emozioni e pulsioni, quante indecenti e indecorose sensazioni hanno devastato e sfigurato le nostre aperte cavità sempre pronte a concedere i loro favori da ogni verso in ogni senso? Ci stringevamo e ci sfregavamo contro i momentanei sostegni del nostro piacere, perché non occorreva scambiare le impressioni di quanto avevamo finito, perché sapevamo entrambi che erano lì, proprio sotto gli occhi dell’altro.
    
    Tu sapevi, io sapevo allo stesso modo, io sentivo e tu coglievi, io godevo e tu facevi altrettanto. Io non ce la facevo e arrivavo lasciando quella piccola bava filata tu scoppiavi dov’eri, nel profondo, nel cavo più aperto fra le cosce e sulle mammelle, poi a notte inoltrata rincasati, per il fatto che stanchi e spossati ci addormentavamo mano nella mano come due innamorati. L’indomani sera ci donavamo il piacere rapito nelle esperienze maturate e ciascuno sapeva ogni mossa più ardita, perché l’altro prendesse tutto il bene del mondo nel giusto verso e si sentisse completo nello spasimo acuto dell’amore ritrovato. Io sostengo e rinforzo l’idea che non si condanna né si punisce né si rimprovera l’amore neanche quando ha il sapore della depravazione, della dissolutezza e del vizio.
    
    Adesso però stiamo aspettando che venga l’infermiera per il normale prelievo semestrale, perché entrambi ci angosciamo, soffriamo e temiamo il responso finale, riferendoci l’esito della malattia più infernale, malvagia e spaventosa che esista. La paura ci abbranca, ci attanaglia ...
    ... consumandoci fino a quando conosceremo precisamente il sospirato risultato, che ci comunicherà soltanto che sei mesi fa fummo alquanto assennati, prudenti e saggi, ma non ci dà la certezza né la sicurezza che dopo null’altro sarà accaduto, malgrado ciò a noi basta quello, per continuare a sacrificarci sull’altare della carnalità e della lussuria.
    
    Voi non ci crederete, eppure non possiamo più frenare le nostre menti, i nostri corpi abituati a fremere nel piacere, perché non &egrave facile avere tutte le accortezze prescritte, dal momento esatto che la smania ti prende non vedi più niente, poiché accarezzi il suo corpo e lo senti tuo, gli prendi il cazzo ed &egrave esattamente come se tu lo schiodassi dal suo complesso per prenderlo in te e per consumarlo nel tuo. Non sai neanche più di chi sia: giovane, grasso, magro, vecchio, bianco, giallo o nero. Non ha età, non ha colore, perché io lo sento soltanto, lo avverto e lo accolgo quando mi riempie in conclusione la bocca e la gola, penetra negli anfratti più intimi, nelle dilatate ansimanti aperture fra le cosce, nel mio ventre e nel mio anale pertugio. Infine lo sento che mi fruga ispezionandomi in ogni dove e vorrei alla fine fermarlo, ma anche che proceda più in fretta. Io vorrei schiodarlo da me stessa e insieme infilarlo più profondamente giungendo all’inferno, fino a farmi male, fino a farmi piangere, fino a non sentire altro che piacere. Ti agiti sprofondando con cautela nello sfintere divaricato, mentre lei sussulta ...