1. Gustiamoci questi attimi


    Data: 21/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Adesso siamo qui, precisamente io e te, così come senz’interruzione facciamo da molto tempo. Ricordo la prima volta che entrammo da quella porta del piacere per il fatto che la paura era la mia, eppure anche tu eri moderatamente inquieto, preoccupato e visibilmente teso, perché l’iniziale bizzarria, la curiosità e il desiderio d’infrangere e di violare parecchie cose ci ha reso terribilmente complici.
    
    Forse non ci bastava l’amore scambiato ormai solamente per dovere e per incombenza coniugale, per copulare togliendoci in ultimo la voglia di sesso. Probabilmente era dovuto anche per le nostre reciproche tensioni e per quegl’inquietanti e allarmanti amori che ci rendevano diffidenti e guardinghi l’uno dell’altro, temendo per i nostri mai interamente scoperti né ammessi né riconosciuti né in conclusione risaputi tradimenti, dal momento che siamo arrivati persino a evitare di guardarci negli occhi per il timore di leggere le inconfessabili, le ignobili e le vergognose infedeltà. Il sospetto e il timore che l’altro avesse avuto esperienze più soddisfacenti delle proprie e poter scoprire di riversare di colpo quel sentimento d’avversione e di rancore, ritenendolo il completo colpevole e il netto responsabile del proprio fallimento.
    
    Tutto questo ci addolorava e ci feriva profondamente nell’animo, infine abbiamo continuato a farlo fino a quando non abbiamo scoperto l’aspetto dell’amore dissoluto, licenzioso e sregolato in fondo da entrambi rincorso e vagheggiato per lungo ...
    ... tempo in quelle avventate e scapestrate avventure. Dovevamo, quindi, entrambi essere coscienti dei nostri tradimenti e sbatterceli in faccia come giammai avevamo fatto prima, perché soltanto così avremmo potuto perdonarci scusandoci scambievolmente e finalmente vivere in pace con le nostre coscienze, cointeressati puri dei nostri scambi carnali e delle nostre interiorità.
    
    Quella lontana sera avevo paura, l’angoscia m’aggrediva ebbene sì, giacché tu fingevi recitando un’insolita sicurezza, mentre io m’appendevo incerto e tremante al tuo braccio captando il tuo cuore battere a perdifiato nel torace. Anche tu temevi, anzi, eri sconvolto e terrorizzato, però lo nascondevi con la tua abituale e comune spavalderia. Tu sei bravo a ingannare e a raggirare, però io non ti sono da meno dal momento che tu non mi cedevi il passo, in quanto neanch’io te lo cedevo, in tal modo imperterriti, irremovibili e ostinati continuammo oltrepassando il varco. Tu volevi un appoggio, un’esca, una guida che attirasse altre donne, altre femmine da sacrificare sull’altare della tua libidine, ebbene sì, anch’io pur non sentendone la sollecitazione né l’urgenza volevo giocare per vendicarmi della tua arrogante, insolente e sfrontata limitatezza, che m’aveva peraltro condotto consenziente ma titubante in quel posto. Tu eri il cane, io la cagna, tu eri ruffiano, io la baldracca, tu eri il verme, io ero il serpente, tu eri il guardone, io ero la fattrice, tu eri lo stallone, io ero la giumenta fra le ...
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