1. Samanta continua 7


    Data: 19/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Corvo_Nero, Fonte: RaccontiMilu

    ... Decise di rischiare.
    
    ‘Io sono la tua cagna, padrone.’
    
    ‘Avresti dovuto abbaiare, ma la tua risposta ti salva. Dillo con un vocale.’
    
    Samanta sentì un brivido attraversarle la schiena. Se Alberto voleva eccitarla, umiliarla o, più semplicemente, farla colare, ci stava riuscendo perfettamente. E, per quanto lei si vergognasse da morire, non riusciva a sottrarsi a quel gioco perverso.
    
    Premette il tasto della registrazione e parlò con la voce più calda che riuscì a fare.
    
    ‘Alberto, io sono la tua cagna. Bau.’
    
    Pronunciare quelle parole l’eccitò ancora di più. Un effetto che si verificò anche sul suo padrone.
    
    ‘Meravigliosa. Riesci a farmelo venire duro solo a parole.’
    
    ‘Grazie padrone.’
    
    ‘Ora voglio che mi mostri come sei a quattro zampe.’
    
    ‘Padrone, scusa, non capisco. Mostrarti’?’
    
    ‘Con una foto.’
    
    La richiesta mise a disagio Samanta. Una foto’ una foto non era un gioco tra loro due. Una foto era una prova concreta e tangibile, che sarebbe rimasta. E che sarebbe potuta diventare pericolosa. D’altra parte, però, poteva sottrarsi a un ordine del suo padrone? E poi’ come farsi una foto a quattro zampe?
    
    Si guardò attorno pensando a quale potesse essere la soluzione migliore. Le ci volle un poco di tempo, ma alla fine decise come fare. Impostò la fotocamera del telefono su autoscatto e mise cinque secondi di tempo. Poi mise il telefono a terra, appoggiato ...
    ... all’armadio, in modo che stesse quasi verticale. Verificò con precisione l’area che veniva inquadrata finché non si ritenne soddisfatta.
    
    Infine, dopo aver premuto il pulsante, si mise in posa.
    
    Passarono diversi minuti prima che Alberto ricevesse una foto sul suo whatsapp.
    
    Era Samanta. A quattro zampe, di profilo, con tutte le curve bene in vista, i seni puntati verso il basso, i fianchi leggermente curvati verso il basso, il culo tondo che scendeva nelle cosce e nelle ginocchia piegate a novanta. I lunghi capelli castani le coprivano il volto, rendendola irriconoscibile.
    
    Era una foto terribilmente erotica.
    
    Sia per Alberto che l’aveva ricevuta, sia per Samanta che ne era la protagonista.
    
    ‘Va bene padrone?’
    
    ‘Questa foto &egrave un capolavoro. Ti faccio i miei complimenti.’
    
    ‘Sono davvero contenta che ti piaccia. Posso chiederti una cosa?’
    
    ‘Dimmi.’
    
    ‘Tra poco devo andare in università. Prima’ posso’ toccarmi?’
    
    ‘La mia cagna ha voglia?’
    
    ‘Sì, padrone. Tanta.’
    
    ‘Mi spiace non essere lì a poterti soddisfare. D’accordo, toccati. Visto che sei stata brava ti lascio libera di farlo come preferisci. Ma sappi che &egrave l’ultima volta.’
    
    ‘Grazie padrone.’
    
    ‘Metti la gonna. E ricorda di non unire mai le ginocchia.’
    
    ‘Ma’ devo andare in università”
    
    ‘Come deve essere la tua figa?’
    
    ‘Sempre a tua disposizione.’
    
    ‘Gonna e ginocchia distanti.’
    
    ‘Bau.’ 
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