1. Samanta continua 7


    Data: 19/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Corvo_Nero, Fonte: RaccontiMilu

    Il mattino seguente Sam si svegliò con un certo languore in corpo. Avvolta dal lenzuolo si girò sull’altro fianco e aprì gli occhi. Fece un profondo respiro cercando di calmarsi, ma qualunque cosa avesse sognato le aveva messo in corpo una certa voglia. Stirò la schiena, le braccia e infine le gambe. Si passò una mano sulla pancia, salendo fino a un seno e trovando il capezzolo turgido.
    
    Aveva voglia, senza bisogno di scendere tra le gambe per saper di essere bagnata. Era davvero tanto tempo che non le capitava così.
    
    Il giorno prima aveva ufficialmente accettato il suo ruolo di cagna e Alberto non aveva perso occasione per umiliarla e farla godere. Già’ lei aveva goduto. Aveva goduto del piacere di farlo per lui, di sottomettersi alla sua volontà. E dall’eccitazione del suo nuovo padrone, lei ne aveva ricavata la sua.
    
    Alla fine avevano scopato ed era stato così intenso e sconvolgente che quando le era esploso l’orgasmo aveva pianto. E, per la prima volta, l’odioso, arrogante, insopportabile Alberto l’aveva abbracciata e l’aveva coccolata finché non si era calmata, dandole anche un bacio dolce e tenero.
    
    Dopo tutte le umiliazioni che le aveva fatto passare, quel comportamento l’aveva messa in crisi.
    
    Lentamente si massaggiò un seno. Sospirò di piacere. Fosse stata da sola avrebbe già rimediato, ma ora non poteva più farlo. Allungò una mano e prese il telefono. Era presto, c’era ancora tempo prima che suonasse la sveglia.
    
    ‘Buongiorno padrone’, scrisse. Poi si ...
    ... fermò, esitante e cancellò.
    
    ‘Padrone, più che una schiava posso essere una cagna?’
    
    Non era quello che aveva chiesto lei stessa poche ore prima?
    
    ‘Bau.’
    
    Invio.
    
    Era presto, troppo presto e, con ogni probabilità, il suo padrone dormiva ancora. Samanta si morse un labbro pensando alla sua voglia e al fatto che quello sarebbe stato un momento perfetto per toccarsi. Si morse un labbro. Se l’avesse fatto lo stesso non se ne sarebbe accorto. Per un attimo allungò una mano verso il basso, aprì le gambe e sfiorò il sesso. Un brivido di piacere le scaldò tutto il corpo.
    
    Sì, poteva farlo’ e poi avrebbe taciuto l’accaduto. La mano scivolò accanto al sesso, giocando con le curve della sua pelle là dove era più delicata. Era una carezza, una coccola, ma non aveva nulla di innocente. La mano si avvicinò alle labbra, le accarezzò e sentì l’umidità del proprio sesso. Aveva voglia. Desiderava godere.
    
    Le tornarono alla mente le parole di Alberto. Non poteva più toccarsi liberamente.
    
    ‘Sono una cagna’ obbediente”, sussurrò a se stessa.
    
    Però’ anche il cane più bravo di questo mondo, ogni tanto, combina dei maestri. Si girò sull’altro fianco, con il viso verso il muro e chiuse le gambe. Sperava, in questo modo, di riuscire a calmarsi. Aveva già vissuto situazioni simili, in passato. E, potendosi toccare liberamente, si era sfogata senza alcuna difficoltà. Ora, invece, era tutto diverso. Tutta quella situazione, invece di umiliarla e calmarla, stava trasformando il suo sangue ...
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