1. Il Natale che non ti aspetti


    Data: 14/08/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    ... battute, che supera le vecchie timidezze ed è quasi complicità quando casualmente (o no?) ci troviamo gomito a gomito e ci guardiamo negli occhi.
    
    Ora è di spalle, mi avvicino per chiederle una cosa e le pongo una mano sul fianco. Mano che scivola e le finisce a carezzare il sedere.
    
    Mi guarda stranita e mi fa:
    
    "Ehi... ma che fai? Alla tua età ancora queste cose?"
    
    Seria.
    
    Mi fa sentire confuso.
    
    Ma solo per pochi secondi, poi scoppia a ridermi in faccia
    
    "Che scemo ...!"
    
    Mi allontana con uno spintone e continua a ridere.
    
    Il pranzo fila via tra complimenti, battute e brindisi augurali. Mi aspettavo più domande, invece a tutti sembra quasi naturale la mia presenza. Conosco e apprezzo la semplice genuinità di quelle persone. Mi accolgono come fossi un loro vecchio amico.
    
    Non ho mai amato la tombola. Un gioco che mi ha sempre intristito. Forse perché da bambino non vincevo mai. Forse non vincevo mai perché non partecipavo con entusiasmo? Chissà.
    
    Stavolta mi ci tirano dentro, ma non per giocare. Viola, Giovanna ed io aiutiamo i meno abili a individuare e segnare i numeri.
    
    Il problema è che Gaetano, l'anziano e vispo signore che estrae i numeri, conosce a memoria tutte le "figure" della "smorfia".
    
    Quindi non chiama i numeri, ma la figura corrispondente.
    
    Ogni volta sono costretto a chiedere aiuto con lo sguardo a Viola o Giovanna che pietosamente mi suggeriscono il numero.
    
    Approfittiamo di una pausa per tornare in cucina ad affettare il ...
    ... pandoro. La aiuto a sistemare le fette in due vassoi.
    
    "Grazie di avermi invitato. Sono stato davvero bene."
    
    "Hai visto? Ci vuole poco... sono persone semplici e sincere. Chiedono poco e danno tanto."
    
    La complicità di prima non so dov'è finita. Ora c'è desiderio. Lei mi guarda. Se lo scrivesse a stampatello sulla lavagna sarebbe meno chiaro. "Ma che aspetti ancora?" mi sta dicendo senza parlare.
    
    Con la scusa di sistemarle una ciocca, la mia mano è tra i suoi capelli, scivola sulla nuca e le regge la testa avvicinandola alla mia. Le nostre labbra si sfiorano, si assaggiano, si piacciono e si attaccano. Si schiudono lasciando spazio alle lingue che si cercano a incontrare finalmente quel sapore che avrei voluto ... o che avremmo voluto ... provare anni fa.
    
    La mano sulla nuca non serve più, scivola, le carezza tutta la schiena e si ferma a strizzarle un gluteo. L'altra trova un sentiero che s'insinua sotto la maglietta e conduce ai seni. Ne afferra uno che accarezza e stuzzica fino a far inturgidire il capezzolo e divertirsi a pizzicarlo.
    
    Geme.
    
    Toglie la mia mano dal sedere e la guida davanti, tra le sue cosce. Sento il calore, le dita premono sulla stoffa come se volessero bucarla e crearsi un varco verso il piacere. La stessa cosa fa lei, stringendo forte la mia erezione. Ci giriamo e la spingo verso il tavolo.
    
    La sorte del pandoro sembra ormai segnata.
    
    Improvvisamente lei si ferma e si volge verso la porta.
    
    Ci accorgiamo che ci sta guardando Maria, una ...