1. Il Natale che non ti aspetti


    Data: 14/08/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    «... Ci scommetto che nevica, tra due giorni è Natale, ci scommetto dal freddo che fa...»
    
    Mi ricorda l'adolescenza, sarà stato un quarant’anni fa ... fine anni settanta.
    
    Chi la cantava?
    
    Ah, ecco ... De Gregori. Sì, De Gregori ...
    
    Eh già, fra due giorni è Natale. Meglio che cominci a pensarci, agli auguri da fare.
    
    Detesto quelli che sparano la stessa frase a tutta la rubrica, o, peggio ancora, riciclano le gif animate ricevute.
    
    Questa mia idiosincrasia mi costringe a scorrere ogni anno i contatti del telefonino e selezionare quelli meritevoli di ricevere un piccolo messaggio, ma soprattutto a cercare per ognuno le parole adatte. Alla fine mi rendo conto che si traduce in una forma di autolesionismo, ma non riesco a fare diversamente.
    
    «... fra due giorni è Natale, non va bene e non va male ...»
    
    Vediamo ... questo è ateo, quindi devo stare attento a non ripetere la gaffe del primo anno; niente richiami alla Santità del Natale, Gesù che nasce e cose simili. Meglio un "Goditi queste vacanze ...".
    
    Quest'altra è single "... a te e famiglia" decisamente non va bene...
    
    Di questo non me ne frega niente, questo idem, anche questa, e ancora idem.
    
    Toh! Guarda chi c'è ... l'avevo dimenticata ... No, non dimenticato lei. Dimenticato di avere il suo numero. Me l'aveva dato Benedetta tempo fa. Glielo avevo chiesto io in una occasione in cui parlavamo e venne fuori il suo nome. Le dissi che mi avrebbe fatto piacere sentirla dopo tanti anni. Cosa che però poi ...
    ... non ho più fatto.
    
    Mi riporta proprio a quegli anni settanta, all'adolescenza.
    
    Anni in cui nella comitiva si formavano e disfacevano le coppie con una cadenza quasi giornaliera.
    
    Ci provai con lei. E non solo per farmi la ragazza per qualche mese. Credo ancora oggi che poteva diventare una storia importante, duratura. Colpa mia di essere stato poco audace? Colpa sua di non avermi preso sul serio? Colpa di Cesare che si fece avanti nel momento sbagliato? Cesare: quello bello, aitante, spavaldo, che se la prese, se la sposò e se la portò via?
    
    Quello che, dopo averle dato due figli, le diede il benservito?
    
    A che serve cercare colpe o ferirsi coi rimpianti? È andata così.
    
    So che ora i figli sono grandi e sistemati e lei si è trasferita in un paesino, so che lavora e poco altro. Notizie indirette avute da Benedetta, da parenti o vecchi amici e nulla più.
    
    L'indice picchietta indeciso sul simbolo della cornetta. L'ho voluto o è stato casuale? Parte la chiamata. Quattro, cinque, sei toni ... non risponde. Chiudo, quasi sollevato. Forse non conosce il numero e non ha risposto. Forse richiamerà, Forse ...
    
    E basta con questi forse. Meglio un messaggio, no? Scrivi, digli chi sei e se le va di parlare un po'.
    
    Non è facile, per niente. Non è che dopo quarant'anni scrivi a una di cui ti eri innamorato come se ci avessi parlato non più di una settimana fa.
    
    Ci penso, devo trovare le parole giuste ... ecco, ricado nell'errore. Proprio per trovare le parole giuste ...
«1234»