1. Il Natale che non ti aspetti


    Data: 14/08/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    ... forse esitai troppo, tanti anni fa.
    
    Ma sì, dai ... in fin dei conti cosa può accadere? Al massimo un educato rifiuto o un silenzio.
    
    «Ciao Viola. Sono Giulio ... ti ricordi di me?»
    
    Non ci mette neanche tanto, giusto qualche minuto...
    
    «Ciao Giulio! Ma certo che mi ricordo. Come hai trovato il numero?»
    
    «Benedetta. Potevi immaginarlo. Ti andrebbe di parlare un po'?»
    
    «Adesso sono a lavoro. Finisco alle diciotto. Ti chiamo appena sono a casa, con piacere.»
    
    "Ciao Viola"
    
    "Ciao Giulio ... che sorpresa ... come mai dopo tanti anni ti fai vivo?"
    
    "Beh ... qualche settimana fa, parlando con Benedetta, sai che ha il negozio vicino casa mia, ci vediamo ogni tanto, abbiamo parlato di te e mi ha detto che vi sentite ancora. Così le ho chiesto il numero."
    
    "Ma dai ... hai fatto bene. Quindi parlate di me tu e Benedetta?"
    
    "No, cioè, sì ... è capitato ... così ... anche..."
    
    E cavolo! Una mezza domanda e ricomincio a farfugliare.
    
    Parliamo del più e del meno. Di come sono andate le nostre vite. Simili, parallele. Ci rendiamo conto che il rischio di trasformare la chiacchierata in un festival del rimpianto è concreto, ma riusciamo a evitarlo. Parliamo del presente, del futuro ...
    
    "E tu? - mi chiede - che fai a Natale?"
    
    "Cosa vuoi che faccia ... niente di che ... leggerò, se sono ispirato proverò a scrivere qualcosa ... Tu, invece?"
    
    "Io lavoro ... sono di turno nella residenza ... preparo per gli ospiti e qualche familiare che verrà a trovarli e ...
    ... pranziamo insieme."
    
    Una pausa, un'esitazione, capisco che è indecisa.
    
    "Non è che ti andrebbe di venire qui? Invece che stare da solo ..."
    
    "Ma no, lascia stare ... ti ringrazio. Senza offesa per i tuoi ospiti... non sarei una buona compagnia ..."
    
    "Guarda che non te lo dico per formalità. Mi farebbe davvero piacere..."
    
    "Boh ... non so ... vedremo. Quanto ci vuole per venire lì?"
    
    "Un paio d'ore, non di più ... dai, ci conto."
    
    Parcheggio e la vedo subito. É lei, inconfondibile nonostante il tempo. Quei capelli ricci e quegli occhioni sono sempre gli stessi. Mi viene incontro e ci abbracciamo. Due bacetti da vecchi amici. Poi mi accompagna dentro.
    
    La residenza è un vecchio casale di campagna, ristrutturato e affidato in gestione alla cooperativa sociale. Ospita una decina di persone, tra anziani e disabili più o meno autosufficienti.
    
    Mi presenta Giovanna, la sua collega che sta apparecchiando, poi la seguo in cucina.
    
    "Che fai di buono? - annuso - funghi? E poi?"
    
    "Sì, mezze maniche funghi e salsiccia. Poi arrosto al forno con patate."
    
    "Vuoi una mano? Me la cavo tra i fornelli, sai?"
    
    "E certo! Qui mica si mangia gratis. Prepara gli antipasti, va' ...".
    
    Che strano. In questi due giorni avevo caricato questo incontro di ansie, di aspettative, di timori. Non ero sicuro di come approcciarmi. Invece mi sembra tutto così naturale. Aiutarla e parlare, scherzare, raccontarci. Senza retorica, con semplicità.
    
    Semplicità che diventa naturalezza nelle ...