1. Non posso farne a meno


    Data: 12/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... tormentosamente, giacché tutto era indirizzato e orientato verso di lei, persino il profumo, che lui non aveva mai cambiato in quegli ultimi anni, pure quello era lo stesso, tutto era rimasto come allora. Osservandosi si diede qualche ritocco, lusingandosi in ultimo con sé stesso per il risultato finale raggiunto.
    
    Mancava pressappoco una mezz’ora, lui doveva uscire celermente per arrivare prima di lei all’incontro, così via di nuovo in macchina verso la rotonda, bellissimo, indimenticabile e magnifico angolo del loro amore. Arrivò che mancavano solamente esigui minuti, smontò dall’automobile, ispezionò la situazione distendendosi intimamente e perseguendo di non sottomettersi, evitando di piegarsi alla lusinga di voltarsi ripetutamente per guardarla sbucare, sennonché in ultimo stabilì d’accomodarsi su d’una panchetta accendendosi una sigaretta per attenderla. Il cielo era ormai diventato scuro, non la vide subito, però intuì in modo distinto il suo arrivo appena captò udendo il ticchettio delle sue calzature sul manto stradale, in quel momento si voltò e per poco non perse conoscenza per l’emozione: lei era incantevole, così attraente e abbronzata con quel portamento scansafatiche da regina, la sua regina.
    
    Lei si fermò di fronte con quel sorriso impudente e svergognato che lui aveva tanto ammirato, mentre ancora incerto e goffo avrebbe voluto di certo abbracciarla, eppure inspiegabilmente si trattenne per vedere che cosa lei avrebbe compiuto. Semplicemente alla buona ...
    ... e senza malizia, lei gli protese la mano trainandolo alla volta di sé: quell’azione repentina gli procurò un’inattesa ventata di frescura e di giovinezza, dal momento che lui non riuscì a ricambiare però il bacio, perché al contrario, penetrante e perspicace, fu invece quello di lei da non lasciargli il tempo per rendersene conto. Rammentò quel segnale così fermo, lineare e semplice, eppure alquanto femminile d’accavallare sovrapponendo le gambe, malgrado ciò, senza dubbio, quello suo possedeva una particolarità unica: la gamba destra sulla sinistra e il piede destro posizionato ad abbracciare la caviglia destra.
    
    ‘Sembra precisamente come un serpente che sibila attorcigliandosi muto intorno’ – ripensò lui.
    
    Tutto gli balenò bruscamente in mente, quelle gambe sottili che si serravano tutt’attorno per imprigionarlo dentro di sé, il suo torrente in piena per l’appunto. In quell’istante iniziarono a conversare senza chiedersi né pretendere né rivendicare alcun perché di quell’appuntamento, discussero del loro modo di vivere, ragionando e riflettendo di quanto si fossero potenziate ampliandosi dal momento in cui si erano lasciati, conversarono dialogando dei loro progetti, discutendo dei loro sogni, parlando delle loro aspettative e persino riflettendo a fondo delle loro intrinseche paure, fino ad arrivare quasi senz’accorgersene a discorrere di loro, dei loro numerosi perché, quella storia fosse terminata all’improvviso facendosi del male irrevocabilmente a vicenda. Bastò ...