1. Non posso farne a meno


    Data: 12/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Loro due si erano fissati l’appuntamento davanti a quello spartitraffico alle nove di sera. Lei lo aveva inaspettatamente riconvocato contattandolo svariati mesi più avanti, stante che quella telefonata era arrivata tanto emozionante ed esaltante quanto inattesa e sorprendente, poiché gli era bastato riascoltare il tono della sua voce, siccome il sangue gli affluisse cospicuo procurandogli perciò un rattrappimento quasi molesto e tormentoso al glande.
    
    Nel momento in cui lui posava euforico il ricevitore del telefono, il mondo che lo circondava girava e si propagava intorno in modo folle e insensato: lui era felice e positivo per quell’appuntamento improvviso e alquanto impensato, tanto allegro e gaudioso da non rendersi conto che mancavano solamente un paio d’ore al confronto. Spense sbrigativamente il computer, dimenticandosi di salvare il documento sul quale stava accuratamente lavorando, però ci avrebbe pensato il mattino seguente per rimettere le cose a posto, perché l’unica molla adesso era lo stimolo di sfrecciare verso casa, sì, rapidamente a casa e pure alla svelta.
    
    Lui recupererò frettolosamente l’autovettura parcheggiata fra tutte quelle nell’autorimessa della sua ditta, partì superando in fretta la barriera d’ingresso sbucando sulla via principale. Verso quale direzione doveva dirigersi? Lui doveva restare quieto e paziente, concentrarsi e mettere ordine nei suoi pensieri, eppure impiegò più di un’ora in mezzo al traffico, meno però degli altri giorni. ...
    ... Parcheggiò incautamente nello spazio riservato alle persone con l’handicap che abitavano nel suo stesso condominio: non farà né dirà niente, pensò, lo conosco assai bene, non se la prenderà se gli occuperò il posto per poco più di mezz’ora, sennonché entrò dirigendosi sollecito nell’atrio attendendo con lampante impazienza che l’ascensore arrivasse. Il suo innocente e sventurato stomaco al momento si contorceva mettendolo alla prova, perché quella specie d’insidioso colubro dell’apprensione prima e della trepidazione in seguito, gli restava spiccatamente appiccicato proprio lì, per l’appunto sulla bocca dello stomaco. Appena arrivò, scaraventò di getto buttando via la cartella sulla soglia facendo in modo di sfilarsi rapidamente gl’indumenti di dosso, successivamente aprì alla svelta il rubinetto della doccia e si lanciò dentro con il desiderio di placarsi, nel tempo in cui proseguiva speditamente a purificare un organismo che non percepiva giammai più suo come prima, poiché parecchia era l’impellenza di predisporsi per andare a spasso con lei, non essendo più abituato da parecchio tempo.
    
    Dopo essersi lavato, s’asciugò i capelli e li aggrovigliò richiamando subito alla memoria che lei li preferiva piuttosto scompigliati, in quanto gli donava un’espressione dinamica e giovanile. In camera scelse con cura il vestito, perché lei adorava vederlo avvolto di un’eleganza disinvolta e spigliata. Si rese conto che lei era di nuovo al centro dei suoi pensieri, così intensamente e ...
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