1. E la chiamano estate


    Data: 06/08/2021, Categorie: Voyeur Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... infine si addormenta, seguendo magari il ritmo del suo stesso respiro.
    
    Chissà che pigiama usa.
    
    Chissà.
    
    Sabato.
    
    Guglielmo Innocenzi si sveglia insolitamente tardi, dopo aver trascorso una notte agitata, di quelle in cui l’afa ti appiccica addosso le lenzuola e ti toglie l’aria buona da respirare.
    
    La cosa decisamente sorprendente è che ieri sera si è coricato senza leggere neanche una pagina dei suoi amici libri.
    
    Con gli occhi aperti nella luce fioca del mattino indaga il suono di questo nuovo giorno alla ricerca di musica jazz.
    
    Silenzio.
    
    Il signor Innocenzi si alza e percorre i pochi passi che lo separano dalla macchinetta del caffè, la carica e attende, provando nuovamente a scrutare l’aria con l’orecchio teso verso la casa accanto alla sua.
    
    Tutto tace.
    
    La tazzina stretta nella mano, un paio di boxer a righe come unico indumento e poi la grande porta finestra: il caffè in balcone è un altro di quei piccoli piaceri a cui per nulla al mondo rinuncerebbe.
    
    Appena esce però, una nuova mitragliata di rossi lo attende e gli guasta la festa.
    
    Il primo che vede è una tonalità di tramonto che sfuma sulle piante nude di piedi pigramente adagiati. C’è una donna lì fuori, c’è “quella” donna sul balcone adiacente a quello del signor Innocenzi. Se ne sta abbandonata nella luce del mattino, stesa su un lettino da mare con una posa da Madonna del Tiziano.
    
    Il secondo rosso è il delicato tessuto sbiadito di un paio di pantaloncini sportivi, sembra li ...
    ... abbia sfilati via a un vecchio pugile. Consumati e striminziti lasciano scoperte due lunghe gambe dalla pelle lucida. L’una giù distesa e l’altra sollevata, appena piegata, si allargano formando un angolo che sa di beatitudine e relax.
    
    Una piccola canottiera bianca fa quel che può per contenere un seno abbondante che appare libero da qualsiasi altra costrizione. Come una sporta della spesa piena di frutta rotonda.
    
    Il terzo rosso è un laccato scuro di unghie smaltate che sorreggono un libro e lo usano per coprire il volto di quella dea sconosciuta. Lo stesso tono acceso che le decora anche i piedi.
    
    “Eh!” pensa lui come a dire: va bene tutto ma il libro mi sembra davvero un colpo basso. Per tutta la vita, poi, proverà a ricordarsi il titolo di quel libro, un dettaglio che un tempo sarebbe stato vitale e che ora resta inghiottito dalla femminilità accecante di quella donna.
    
    Il signor Innocenzi è immobile, sul ciglio della finestra, sa che lei, assorta nella lettura, non si è accorta della sua presenza, per quanto possibile evita anche di respirare, non resiste alla tentazione di continuare a studiare quella donna distesa senza essere visto.
    
    È giovane?
    
    È bella?
    
    Quella creatura appare dotata di una naturale e spiccata sensualità, di fronte alla quale anche i punti interrogativi si stendono in virile eccitazione.
    
    È giovane! Lo è sicuramente. Sicuramente più di lui.
    
    È bella! Forse anche di più, una bellezza immobile che brilla di autentica seduzione. Una di ...
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