1. Dietro la lente fotografica


    Data: 03/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    ... pronuncia non sia cosi orribile” sbuffò divertita lei. “dai, andiamo a mangiare.”
    
    Non aveva saputo opporsi.
    
    Era passato cosi un intero weekend lavorativo, con lei e le altre, per l’uomo dietro l’obbiettivo. Ma di tutte, solo lei gli chiedeva dove pranzasse, da dove venisse, solo lei sembrava accorgersi dell’uomo dietro l’obbiettivo. Fino a insistere, quella Domenica, perché uscisse con tutte e tutti loro per festeggiare la fine del lavoro.
    
    “io… Io di solito non sono invitato, come devo…” confessò fissando il pavimento del camerino, mentre lei sistemava la borsa.
    
    Lei lo aveva guardato, increspando le labbra tumide in un sorriso.
    
    L’uomo dietro l’obbiettivo, senza obbiettivo davanti, era di bassa statura, un poco corpulento, capelli disordinati e abbigliamento ordinario. Tendeva a passarsi le mani tozze tra i ciuffi della chioma cosi spesso che alla fine ogni pettinatura era impossibile. Non si era neanche rasato quella mattina.
    
    Non era sciatto, era solo l’impersonale, ignorato, fotografo. Quello dietro allo scatto, quello senza nome.
    
    “vai benissimo cosi” disse lei. Timido ed innocuo.
    
    Erano usciti con tutti gli altri, ma non si era riuscito ad aprire. Tutti quei ragazzi parlavano di serate fuori, lavori, locali, nomi più o meno famosi, e lui… A chi importava.
    
    In realtà aveva bisogno di parlarne. Non lo faceva mai.
    
    E li, era successo. Aveva parlato a lei, accompagnandola al bancone del locale a prendere ancora da bere. E lei lo aveva ascoltato. Aveva ...
    ... annuito alle sue sensazioni, aveva confessato di sapere cosa provasse. Gli aveva preso la mano, dicendogli solo “andiamo nel mio albergo.”
    
    “ok” aveva risposto lui. Si era trovato avvolto nel suo abbraccio, tenero, appena dopo la porta della camera.
    
    Lo aveva baciato teneramente, il suo primo bacio dopo anni. Lo aveva spinto nel letto, e cavalcioni su di lui lo aveva cominciato a spogliare.
    
    Nessuna delle fotografie di quei giorni poteva eguagliare gli sguardi che lei lanciava da sopra il suo membro, che riscopriva la sensazione di essere dolcemente ingurgitato. Ma era quando lei, nuda e bellissima, si era fatta scivolare il sesso dentro la sua calda e umida alcova di piacere, che imperiosa e dolce si era erta su di lui cominciando a muovere il bacino, che lui cominciò a chiedersi come fosse possibile.
    
    Come fosse possibile che sopra di lui, l’ignorato uomo dietro l’obbiettivo, danzasse lentamente lei, gli occhi socchiusi assorta nelle sensazioni provate e da far provare, la pelle candida lievemente indorata dalla luce dei lampioni in strada, i seni sodi che sussultavano un poco ad ogni fitta di piacere, accompagnata da un piccolo mugolio. Le lunghe dita della mano che poggiavano le punte dei polpastrelli sul suo petto, ferme e decise, imperiose nel loro sottolineare che in quel momento lei e solo lei conduceva, si donava, coinvolgeva, possedeva, danzava.
    
    Gli faceva dono di sé, bella e incredibile, e lui da fotografo avrebbe voluto immortalarne ogni istante, prima ...