1. Come sono diventato l’amante di mia figlia Vanessa – Capitolo 2: La prima unione proibita


    Data: 03/08/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Piacereproibito, Fonte: RaccontiMilu

    ... lei… e mi bagnavo tutta. Poi mi toccavo e venivo… ero così invidiosa per lei, volevo sentire anch’io com’era…
    
    – Ohh Vanessa, perché non me lo hai mai detto… non lo avrei mai immaginato. Adesso vorrei tanto essere stato io a farti conoscere il piacere…
    
    – Ohh papà, come sarebbe stato bello…
    
    – A quanti anni hai fatto l’amore la prima volta?
    
    – A 17…
    
    – Ohh Vanessa, scommetto che l’hai fatto venire subito…
    
    – Sì, ma non è stato niente di speciale, ho aspettato tanto per niente…
    
    – Ti voglio Vanessa, non sai come mi hai fatto godere quella sera, solo a sentirti. Come mi hai fatto venire…
    
    – Ohh papà, quando ho trovato il fazzoletto ancora umido non ho resistito. Profumava di sborra. L’ho aperto e me lo sono passato in mezzo alla fica… volevo venire ma avevo paura che mi scoprissi.
    
    – Ohh Vanessa ,se ti avessi visto, avremmo fatto l’amore subito… Il giorno dopo in bagno ho sborrato sulle tue mutandine bagnate. Il tuo profumo mi fa impazzire Vanessa…
    
    Poso la mano sullo spacco dei suoi jeans leggeri ed affondo le dita bene in mezzo nella sua fessura… Lei divarica le cosce e geme. Mi afferra il membro da sopra il pigiama, facendomi gemere e dice:
    
    – Ohh papà lo voglio sentire… com’è grosso…
    
    In realtà il mio membro è nella media, ma probabilmente è più grosso di quello dei giovincelli con cui è stata, o le sembra più grosso perché è il mio e lo desidera scoprire da tanto…
    
    Infila la mano sotto il pigiama e me lo sento avvolgere dalle sue dita affusolate e ...
    ... nude… La mia cappella è semiscoperta e tutta bagnata. Ero stato eccitato tutta la notte pensando alla mia mano sulla sua coscia senza fine.
    
    Lei si sofferma con le dita sul bagnato scivoloso intorno alla cappella. Mi accarezza la punta nuda con i polpastrelli scivolosi e poi più giù, senza scoprirla. Io gemo e le accarezzo intanto le sue cosce senza fine, toniche e calde sopra quei jeans leggeri.
    
    Le abbasso le spalline del corpetto e la bacio sulla sua pelle delicata. Le sfilo il corpetto e la bacio sul reggiseno di pizzo, facendole inturgidire i capezzoli. Scendo sul suo ventre piatto e vellutato. Il suo ombelico verticale a mandorla è eccitante come una vagina. Glielo lecco, lo bacio e ci affondo la lingua, facendola gemere.
    
    Le slaccio i pantaloni e glieli tolgo. Mi porto sulle sue mutandine ed annuso il pizzo profumato, intriso del suo miele. Adesso posso finalmente accarezzare le sue lunghe cosce nude, con tutta la mia libido e non più da “padre”. Le accarezzo e le bacio gemendo dal piacere per il contatto con quella pelle liscia e vellutata. Scorro le sue lunghe cosce sulle mie guance fresche di rasatura, mentre la mia asta si bagna sempre di più, pensando all’accoppiamento proibito che si sta per compiere.
    
    La ammiro distesa con indosso solo la biancheria di pizzo, è irresistibile. Lei si alza tendendo la mano verso il mio pene e dice “Lo voglio…” e prima che possa fermarla se lo prende in bocca, facendomi esplodere in un grido di piacere.
    
    – AAAAHHHaaaaa…. ...
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