1. IL MIO AMICO DAVIDE


    Data: 31/07/2021, Categorie: 69, Etero Autore: fiordinorma, Fonte: RaccontiMilu

    ... piccoli morsi sulla carne tenera della fica e del grilletto, il tutto accompagnato da una forzata apertura delle natiche, con le mani e ficcarci dentro nel buchino il dito più grosso..! Che libidine essere leccata in quel modo e con un dito nel culo che ti rovista dentro, i primi umori colarono dalla mia vagina direttamente nella sua bocca, a premiare il “lavoro” svolto finora, mentre le mani sulle sue tempie, premevano tanto che mezzo viso era completamente avviluppato dalle mie cosce. Prese fiato, rialzandosi, mentre io mi chinavo davanti a lui e frenetica e rapace gli presi in mano il cazzo durissimo e svettante, una leggera lisciatina sulla violacea capocchia, chiusi gli occhi e il superbo nerbo fù amorevolmente risucchiato dalla mia bocca. Lo spompinavo con passsione stampandogli sul corpo del cazzo il segno della mie labbra attraverso il vistoso colore rosso fuoco del rossetto, incurante che stavo con il culo di fuori e aperta com’ero offrivo il meglio di me agli occhi avidi e stralunati del povero clochard che smise di bere per guardarmi meglio fin dentro il buco del culo. Aspetta…, non voglio venire, mi disse Davide, c’è quì dietro una comoda locanda dove possiamo prendere una camera, per tutta la notte, ehh…, che dici…? Non potendo rispondere per il grosso boccone, annuii col capo, al che lui mi staccò con forza dal suo cazzo, e mi aiutò a rialzarmi, ma prima di andare via mi scappava…, e sì…, la pipì, e glielo dissi,- lui: – Daii.., falla quì, muoviti…! Mi ...
    ... accovacciai davanti al barbone, con le cosce spalancate, e subito un getto caldo e fumante si riversò sul selciato, alla vista della mia fica aperta e gorgheggiante, il clochard allungò il braccio e indicandola col dito esclamò: – La monaaa.., mona…, ostregaaa….., che monaaaa….! Divertiti e inebriati salimmo in camera, mi tolsi il tranch e apparvi a lui in tutto il mio splendore di donna provocante e avida di sesso. Anche lui si spogliò del tutto e subito iniziammo sul letto uno splendido sessantanove, ove i nostri genitali in balia delle rispettive lingue, fremevano e si contraevano facendoci godere con gemiti languidi e continui. Mi mise sotto e me lo schiaffò dentro con tale foga da schiacciarsi i coglioni contro le mie natiche, una volta ben piazzatosi dentro di me, mi tirò fuori le tette dalla guepière e me le strinse da morire, mentre io con le mani sul suo culo, lo attraevo a me, facendomi entrare pure le palle. Mi coprì di insulti, puttana…, troia.., ti apro in due.., zoccola napoletanaaa…, ti spacco il culo…! Non da meno, lo apostrofai: – Bastardo di un frocio veneto…, cosa aspetti a mettermelo dentro…, non sento niente…, c’è l’hai così piccolo da farmi il solleticooo…! Mi tappò la bocca con la sua, e così alle parole si sostituirono le lingue che si incollarono dentro e fuori le nostre bocche. Mi venne in fica inondandola di calda e vischiosa sborra, me lo estrasse, così lurido di sperma, e mettendomelo in bocca pretese che glielo ripulissi a dovere, cosa che feci ...