1. IL MIO AMICO DAVIDE


    Data: 31/07/2021, Categorie: 69, Etero Autore: fiordinorma, Fonte: RaccontiMilu

    ... temporaneamente, mi disse che pure lui si menava il cazzo mentre parlava con me. – Senti Norma, che ne dici se ti raggiungo a Venezia e ci vediamo da soli? – Ottima idea, risposi, la notte è lunga…, così possiamo conoscerci meglio. All’una di notte, Davide già stava in strada fuori all’hotel, io misi la guepière, le calze e non indossai la mutandina, sopra un soprabito lungo, allacciato in vita, scarpe col tacco alto e un leggero trucco. – Ciao Norma baciandomi la mano, mai attesa è stata così proficua.., sei uno schianto, bellissima..! – Grazie Davide, anche tu sei bellissimo, gli sussurrai maliziosamente! Dopo i convenevoli, ci incamminammo verso piazza San Marco ove consumammo al bar un drink, dopo tra le calle che lui conosceva abbastanza bene, ci appartammo davanti ad un palazzo storico, alla fine del lungo corridoio d’ingresso, delimitato da una balaustra di marmo, che offriva un minimo di protezione, oltre a fungere da schienale, sulla quale mi appoggiai. Per terra un clochard, canticchiava con in mano una bottiglia semivuota di vino, Davide mi cinturò con le braccia e mi baciò sulla bocca, bacio lungo, appassionato e voluttuoso, le lingue attorcigliate, scambio continuo di saliva e le mani che iniziano ad esplorare il corpo. Mi trovai la sua mano che insinuatasi tra lo spacco del soprabito bianco, palpava la coscia soffermandosi a giochicchiare col dito sul bordo della calza, vicino al gancetto del reggicalze, mentre io, gli stringevo le mani sui fianchi. La carne ...
    ... morbida e sensibile al tatto dell’interno cosce, mi trasmise una forte quanto pervasiva sensazione di benessere di tipo godereccio, quando mi toccò la fica s’accorse che non avevo la mutandina e spontaneo mi sussurrò all’orecchio: – Troia puttana…, sei scesa già pronta.., hai tanta voglia di cazzo, vero…? – Hooo…, sìì…, chiavami bene.., fammi godere..! La mia mano scese giù dentro i pantaloni, carezzando un cazzo già duro e impaziente, gli aprii la lampo e lo liberai, lo scapocchiai e cominciai a menarlo, mentre lui faceva lo stesso con me, infilandomi due dita nella fica. Ci coprivamo di baci languidi, sul collo sull’orecchio sulle labbra, lasciando che le mani esplorassero le cavità intime più nascoste, i suoi coglioni duri e pieni mi riempirono l’intera mano, mentre un suo dito mi arrivò al buco del culo e cercò di forzarlo. Davide volle vedere la passera da vicino, si chinò davanti a me e scostò l’abito, io a cosce strette, gli nascondevo la fessurina, lui mi baciò dapprima sul bassoventre, poi sul pube e infine infilò la punta della lingua nell’inguine, d’ incanto le cosce si dischiusero e la sua lingua si incollò alla mia passerina. Sotto gli occhi del beone avvinazzato, che felice si godeva lo spettacolo, Davide si impegnò in una leccata di fica che di meglio non si poteva, quella lingua sapiente e invasiva mi penetrò nella vagina lambendo il foro uterino, poi fuori picchiettando il clitoride e le labbra esterne, ancora dentro a raspare sulle pareti vaginali, infine ...