1. Buon Natale un cazzo


    Data: 27/07/2021, Categorie: Autoerotismo Cuckold Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Tradimenti Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    ... se sia serio. Ma questa è un’altra storia e non c’entra con il fottuto Natale.
    
    Mio fratello mi mette di nuovo la mano sulla spalla e mi sale l’istinto omicida. Ma è Natale, siamo tutti più buoni, no? Che cazzo devi mettermi la mano sulla spalla a fare? Sospiro. Altrimenti lo uccido.
    
    “Piantatela due cretini che non siete altro. Ci fai due caffé?”
    
    Yuri mi guarda storto.
    
    “Dì a tuo fratello che se cerca l’oratorio è qualche portone più in là.”
    
    “Perché non glielo dici tu?”
    
    “Perché con le checche non parlo.”
    
    “Quando è che ti troverai un po’ di figa decente da tenere dietro al banco? Sembra un bar da froci” gli rispondo. La realtà è che qui mio fratello non viene mai. Non è il suo posto. Questa volta ha fatto un’eccezione.
    
    “Quando vi deciderete a bere da uomini e non da gay.”
    
    “Lo sai che siamo noi a pagarti l’affitto, non rompermi i coglioni. Fai due americani.”
    
    “Prova con un per favore, frocetto.”
    
    “Ti sembro la fatina buona del cazzo?”
    
    Mio fratello sbuffa. Lo guardo con il sopracciglio destro alzato.
    
    “Non è un po’ presto per fare l’aperitivo?”
    
    Tiro fuori il telefono e guardo l’ora. C’è una notifica da quella zoccola della mia morosa, che non è la sorella di Yuri, tanto per essere chiari, ma ha preferito andare con le amiche piuttosto che uscire con me. Vada a troie anche lei. Ignoro la notifica e metto via il telefono. Però è vero, questo non è il bar dell’oratorio e questa non è l’ora della catechesi.
    
    “Siamo alla vigiglia di Natale. ...
    ... Facciamo la vigiglia dell’aperitivo.”
    
    Due americani, in due bicchieri diversi e lontani dal concetto comune di pulito, sono davanti a noi. Questo è il problema di questo posto di merda. L’americano. Non ho idea di che gin ci metta, us auna bottiglia senza etichetta, vecchia e rovinata che va in magazzino a riempire segretamente. Per questo Yuri non chiude. Per il suo americano superlativo.
    
    Non ricordo esattamente quanti ne abbiamo bevuti. Tre? Quattro? E, se non ricordo male, almeno un cicchetto di vodka. Che Dio si prenda cura del mio fegato…
    
    “Frocio, vieni con noi?”
    
    Dall’altra parte del telefono c’è Pietro, per gli amici Pedro. Un figlio di buona donna che dice una cosa e ne fa un’altra. Però è un caro ragazzo. A modo suo.
    
    “Sto con la mia donna, vi raggiungo dopo.”
    
    “Dopo?”
    
    “Venite da me. Ci spacchiamo e facciamo mattina.”
    
    “Solo se la tua dolce metà lo succhia a tutti.”
    
    “La troia ha già la bocca piena.”
    
    Sento la sua donna rispondergli in malo modo, mi sembra di capire che sia pronta a staccargli il cazzo con un morso se la chiama ancora una volta troia. Rido.
    
    “Dai, alzate il culo e venite al sushi.”
    
    “Lo sai che non le piace il pesce. Preferisce la salsiccia. Viva.”
    
    “Sei veramente frocio.”
    
    “Ci vediamo dopo.”
    
    “Lo sai che dopo andiamo a messa.”
    
    “Siete troppo grandi per succhiare il cazzo al prete, froci. Venite da me. Ci spacchiamo e facciamo mattina.”
    
    “Ci vado a scoparmi la suora, sfigato. Ci vediamo dopo in Vineria. E se ci dai ...
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