1. Buon Natale un cazzo


    Data: 27/07/2021, Categorie: Autoerotismo Cuckold Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Tradimenti Sesso di Gruppo Voyeur Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    Racconto moralmente offensivo. Se siete delicati passate oltre. E vaffanculo.
    
    25 Dicembre 2019.
    
    Ore: che cazzo ne so di che ore sono. Tardi. O forse presto, tutto sta come si intende l’ora. Quello che so è che è la fottuta notte di Natale, quella tra il 24 e il 25 per capirci e ormai tutti i locali sono chiusi e i buoni cristiani sono a dormire.
    
    Tranne noi.
    
    Che non siamo di certo buoni cristiani.
    
    Tranne me, mio fratello, quel figlio di buona donna del Pedro, la morettina inginocchiata davanti a lui e il moroso di lei.
    
    Già. Avete capito bene. La morettina è in ginocchio davanti al mio amico e vi assicuro che non sta pregando.
    
    Perché la cosa assurda è che la ragazza, fidanzata con l’altro sconosciuto che la fissa imbambolato, è tutta presa a fare un cazzo di pompino davanti a tutti.
    
    Come siamo arrivati a questo?
    
    Sono qui per raccontarvelo.
    
    25 Dicembre 2019.
    
    Ore 16.25.
    
    Sono in anticpito. Come sempre. Ammesso che ve ne freghi un cazzo c’è una cosa che odio: arrivare in ritardo. Tutto il contrario di quella troia di mio fratello, geneticamente incapace di arrivare puntuale.
    
    Sono le 16.40 quando arriva. A piedi. Con quel suo passo da checca del cazzo.
    
    “Embé?” mi guarda come se non sapesse perché sono incazzato.
    
    “Sei un coglione.”
    
    “Rilassati bro, sono dentro il quarto d’ora accademico.”
    
    Mi batte una mano sulla spalla e a me viene voglia di staccargli tutte quante le dita e giocarci a shangai.
    
    “Prendiamoci sto cazzo di caffé e ...
    ... scambiamoci i regali, frocio.”
    
    Entriamo nel bar. Vorrei dirvi che è un barettino del centro curato ed elegante, con una bella ragazza dietro il banco, dove gustarsi un caffé dalla miscela selezionato e preparato con amore.
    
    Il cazzo.
    
    Ma, per quanto sia un posto squallido e buio alla morte che dovrebbe aver già chiuso attività, è quello che frequento più spesso.
    
    Al barista, quel cazzone fallito, non gliene può fregare di meno del suo lavoro e, quando entriamo, ci saluta con la sua faccia di merda scazzata. Sono sempre più convinto che abbia una seconda fonte di reddito, tipo far prostituire la sorella o spacciare metanfetamine.
    
    “Cosa volete da me? Andate da un’altra parte. E’ Natale.”
    
    A malapena alza quel muso di merda dal telefono per darci il benvenuto.
    
    “Sei il solito coglione Yuri. Prima o poi darò fuoro a sto marciume di posto. Con te dentro” gli rispondo senza mezzi termini. Mette via il telefono, stacca il culo dal banco e mi guarda in faccia.
    
    “Fai i bocchini talmente male che non ti manderei nemmeno mia sorella a farsela leccare.”
    
    “Tua sorella si stanca a forza di farsi sbattere da me, non lo sapevi?”
    
    Mi guarda male, malissimo. Sua sorella, oltre a essere una gran figa, è un tasto delicato su cui non gli piace scherzare. Ma non me ne può fregare di meno.
    
    “Te lo taglio quel cazzetto moscio che ti ritrovi e poi te lo faccio mangiare se osi toccare mia sorella.”
    
    Il fatto è che sua sorella, io, già me la sbatto, ma non so se lui lo sappia né ...
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