1. come una belva


    Data: 01/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Hardcore, Tabù Autore: antonio89x, Fonte: xHamster

    ... sentirono che aprivano lo sportello e scendevano. La più giovane disse: “Che facciamo?”.
    
    Ada alzò le spalle. “Tanto vale andare fino al mare” disse.
    
    Seguirono un viottolo polveroso che tagliava i cespugli dritto di fronte a loro. Dopo un paio di profondi avvallamenti sabbiosi dove cresceva una vegetazione mista, il sentiero si aprì in una lunghissima spiaggia bianca, completamente vuota. Rari gabbiani volavano bassi sull’acqua.
    
    “Un posto strano” mormorò Lisa, togliendosi le scarpe e affondando i piedi nella sabbia rovente.
    
    “Sì” Ada girò lo sguardo intorno. Lungo tutta la spiaggia, a intervalli irregolari, sorgevano costruzioni che doveva risalire all’ultima guerra; bunker circolari, spianate di calcestruzzo, e – ancora più curiosi – muri di cemento armato che si ergevano isolati. Su uno di questi, una parete di almeno tre metri per dieci, era disegnata la gigantesca figura di un a****le.
    
    “E quello cos’è?” chiese Ada. “Sembra una tigre. O un leone”.
    
    Di un giallo impossibile, il manto striato di lunghe macchie rossa, la bestie si alzava sulle zampe posteriori; come una creatura araldica, dominava la spiaggia, luminosa e arcaica.
    
    “In ogni caso è un maschio” osservò Lisa, con un sorriso.
    
    Ada centrò lo sguardo sul ventre della bestia, verso la grossa protuberanza che emergeva rigogliosa e indifferente. Lanciò un’occhiata a Lisa, che stava girata verso il mare.
    
    “Già. E ha pure un bell’affare, no?”.
    
    Ridendo, posarono le borse su un cordolo alla base ...
    ... del muro.
    
    Ada sedette lì, la faccia rivolta al sole. Si sentiva sciogliere, pezzo per pezzo. L’aria era un fluido denso, secco, immobile. Cominciò a tormentare i bottini della camicetta, uno dopo l’altro, fino a che non si aprivano; solo quando sentì un alito di brezza sulla pelle sudata si accorse che l’aveva sbottonata quasi interamente.
    
    “Ci facciamo un bagno?” disse Lisa che era ancora in piedi, accanto a
    
    lei.
    
    “Nude?”.
    
    “Siamo sole, no?”.
    
    Ada si voltò da una parte e dall’altra: la distesa abbagliante di sabbia
    
    sembrava assolutamente vuota.
    
    Lisa afferrò l’orlo del vestito e lo sfilò facendolo passare dalla testa. Slacciò il reggiseno rimase col perizoma bianco; quindi buttò gli indumenti sul cordolo alla base del muro.
    
    “Allora? Andiamo o no?”.
    
    Con uno ‘zip’ Ada abbassò la cerniera dei pantaloni, li sfilò stando ben attenta a evitare la sabbia quindi li piegò e li ripose nella borsa. Tolse anche la camicia e il reggiseno; quando gli ebbe ripiegati, colse un’occhiata dell’altra ragazza e ricambiò lo sguardo. Lisa aveva seni pesanti, fianchi un po’ grossi. Ada, invece, un fisico asciutto sul quale risaltavano ossa, muscoli e vene. Insieme ai seni piccoli e al viso duro, contribuiva non poco a darle un aspetto quasi mascolino; nonostante ciò, era giudicata una bella donna, e lo sapeva.
    
    “Al tre in mare, ok?” disse Lisa. “Uno…”
    
    “…due…” Sfilarono insieme le mutandine e si lanciarono correndo sulla spiaggia.
    
    “…tre…” gridarono, lanciandosi in ...
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