1. La cagna del Lupo


    Data: 20/06/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Lesbo Autore: padronedicagna, Fonte: RaccontiMilu

    Durante una partita di burraco online il mio avversario iniziò a scrivermi, a chiedere di me, della mia vita, delle mie relazioni e non ha aspettato molto prima che iniziasse a spostare l’argomento sul sesso, prima che iniziasse ad usare parole più dirette ed esplicite. Protetta dal totale anonimato di un nickname, ho deciso di assecondare la sua conversazione. Gli ho concesso due rivincite pur di continuare a leggere le sue parole, ero molto incuriosita e anche un po’ eccitata, il che mi &egrave sembrato strano: perché avrei dovuto? mi sono sentita in colpa, ma allo stesso tempo ho sentito la voglia di continuare ad aprirmi con chi non poteva conoscermi e riconoscermi, e mi sono messa alla ricerca di una chat che potesse proteggere la mia identità. E’ passato poco più di un mese da allora. Qualche giorno in chat e tante conoscenze, tanti uomini e ragazzi,con due dei quali sono rimasta in contatto: uno l’ho aggiunto su facebook e ogni tanto mette qualche mi piace ai miei post, con l’altro c’&egrave uno sporadico scambio di mail che nulla ha a che vedere con il sesso. Il 99% degli utenti proponeva conversazioni da loro definite piccanti ed io a volte li assecondavo, a volte chiudevo annoiata, eppure avevo iniziato a chattare proprio per quel motivo, per assecondare quell’appetito che credevo di aver perso. Mi ricordo sempre attratta dal piacere, l’ho sempre inseguito ma con timore e introversione, ricordo che a 15 anni non vedevo l’ora di trovare un fidanzato più o meno ...
    ... stabile, con cui avrei potuto fare l’amore per la prima volta. E così feci, così ho sempre ragionato: per convenzione, per come si usa fare, per come dovrebbe essere, secondo le comuni regole. Ho sempre cercato una giustificazione per ogni mio atteggiamento: quando mi concedevo scopate su scopate era perché attraversavo un periodo difficile, quando dopo una sveltina occasionale decidevo di tagliare subito i ponti era perché non volevo legarmi a nessuno, quando mi concedevo troppo presto ad un ragazzo era perché non ero lucida; la verità &egrave che ho sempre desiderato dare sfogo alle mie pulsioni ma non ho mai avuto il coraggio di farlo, o comunque non era tempo di metabolizzarlo. Ma torniamo a noi.
    
    Un pomeriggio mi contattò un uomo, sulla quarantina. Dopo le prime battute di rito inizia a chiedere di me, sembrava realmente interessato, le sue domande erano secche, dirette, stimolanti. Poi ha preteso di vedermi, ha voluto vedere una mia foto, richiesta con una fermezza che non mi sarei aspettata in uno sconosciuto. Senza pensarci due volte gliel’ho inviata, prima una, poi un’altra ancora. Lui chiedeva cosa voleva vedere e io inviavo. Ovviamente gli linkavo tutte le foto che avevo condiviso su facebook, niente di privato. Ha poi iniziato a descrivere un ipotetico incontro sessuale tra di noi. Questa conversazione mi ha fatto scattare qualcosa: non ero attratta dalle immagini che mi proponeva, ma dal mio senso di remissione davanti alle sue richieste. Non ho voluto continuare a ...
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