1. Beth, quella che avrei sempre voluto


    Data: 17/06/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: StraMi, Fonte: RaccontiMilu

    ... di pensare a che cosa dire, a che cosa fare, ero solamente in preda all’agitazione, forse era panico..
    
    Si aprirono le porte, uscii sul pianerottolo e rimasi nel silenzio più totale guardandomi attorno. Un atrio, 4 porte, 4 abitazioni, tutte chiuse. Passarono 3, 4 secondi. Poi alle mie spalle una serratura si aprì.
    
    Beth… Il suono di quella serratura entrò in me come un coltello alle spalle. Sentii dentro schiudersi qualcosa, qualcosa che riguardava Beth.
    
    In tutti quei mesi fra di noi era calato il silenzio più assoluto, il nulla, nemmeno un messaggio di auguri al compleanno.
    
    Ora d’un tratto ero lì, a qualche metro da Beth che ancora restava celata nell’ombra. Mi voltai verso quella porta che lenta vibrava e si apriva. Aspettai.
    
    Osservavo quell’attimo cercando di coglierne ogni piccolo particolare, ero nervoso, impaziente, ansioso e… eccitato.
    
    Cadde sconfitta l’attesa dopo un’agognata lotta fra emozioni, timori, sensazioni di ogni tipo.
    
    Quella porta iniziò a muoversi verso l’abitazione e presto apparve il volto di Beth, i suoi capelli biondi, i suoi occhi limpidi e apparentemente impazienti quanto i miei.
    
    La scrutai da cima a fondo senza nemmeno accorgermene, Beth vestiva con una magliettina abbastanza attillata che dava il giusto risalto ad un seno piccolo ma dalla forma ben definita. Degli shorts vertiginosamente corti introducevano ad un paio di gambe che sembravano correre in caduta libera verso delle scarpe da ginnastica bianche, erano una lunga ...
    ... strada verso il paradiso, delle linee così belle quanto l’orizzonte in fondo al mare.
    
    Tornai a fissarle il volto, sorrideva e mi osservava seppur timidamente. Che colpo dritto al cuore. Ricambiai istintivamente quel sorriso.
    
    Avevo combattuto per notti intere il triste gioco di una memoria beffarda, perdendo di giorno in giorno il ricordo di quanto fosse divino il suo sorriso.
    
    Se avessi saputo disegnare avrei sicuramente delineato il suo volto, l’avrei appeso su un muro o sul soffitto della mia camera. Avrei voluto chiudere gli occhi di fronte ad esso per godere della sua essenza in ogni istante. Ad ogni risveglio.
    
    “Che fai li impalato Luca, entra” mi assalì con voce dolce e accogliente. Il suo tono era così innocente e puro, come musica all’alba.
    
    Entrai in casa di Beth lasciandomi alle spalle la sua dolce figura e la porta che piano prese a richiudersi.
    
    “Accomodati Luca, vuoi qualcosa da bere?”
    
    “No grazie, sto bene così…”
    
    Non ero abituato a ricevere tutte queste premure da parte di Beth e quel momento era sempre più assurdo. Non parlavamo, né scambiavamo messaggi da mesi ormai, ed ora lei sembrava rivolgersi a me come se mi avesse appena conosciuto.
    
    Nei primi tempi Beth era così innocente, spensierata, dolce. Ogni sua parola era accompagnata da un sorriso e la sensazione che trasmetteva era coinvolgente..
    
    Non esisteva essere umano sulla faccia della terra capace di resistere al fascino di quel sorriso, così sincero, così umano.
    
    Senza rendermene ...
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