1. Donatella cap.10 - Mamma e figlia in appartamento


    Data: 13/06/2021, Categorie: Incesti Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... con delle ballerine floreali. Aprì la portiera, salì, gettò la borsa sul sedile posteriore e mi baciò. Non ci vide nessuno.
    
    “Parti, dai”, mi disse. Sorrideva. Sapeva che quel pomeriggio ce la saremmo spassata.
    
    Misi la prima e mi mossi ma dieci metri dopo dovetti inchiodare di colpo perché Gabriella si fermò in mezzo alla strada parandosi davanti alla nostra macchina.
    
    “Oh cazzo!”, esclamammo all’unisono. Donatella si portò una mano sul volto e si nascose gli occhi. In una frazione di secondo Gabriella aprì la porta posteriore e si lanciò sul sedile dietro, richiudendo lo sportello in fretta.
    
    “Metti in moto, dai, andiamo!”.
    
    Non feci nulla, mi voltai verso Donatella che aveva ancora il viso coperto dalla mano e non aveva ancora detto nulla.
    
    “Muoviti, dai!”, insistette Gabriella “non vorrai che ci veda qualcuno del quartiere!”.
    
    Allora lo feci.
    
    Donatella non disse nulla e mi allontanai dal parco con le mie amanti sull’auto.
    
    “Volevi escludermi mamma, eh?!?!?”.
    
    “Vattene Gabri, ti prego. Non rovinare tutto”, disse a quel punto Donatella.
    
    “E cosa dovrei rovinare? La vostra allegra storia di sesso? Io non la voglio rovinare, anzi! Voglio che sia florida e felice e voglio ogni tanto partecipare. Tutto qui! Non sempre eh?!?!? Ci siamo divertiti un sacco l’altra volta, non trovate?”.
    
    Deglutii senza riuscire a proferire parola.
    
    Nessuno aggiunse nulla e restammo in silenzio per almeno dieci minuti. La casa del mio amico distava circa trenta minuti di ...
    ... auto.
    
    Quando poggiai la mia mano sul ginocchio sinistro di Donatella, accarezzandolo, lei non fece nulla. Continuò a guardare fuori dal finestrino, immobile.
    
    “Vi desiderate molto, vero?”, chiese da dietro Gabriella.
    
    “Sì”, risposi io per entrambi. Donatella tacque.
    
    “Non ti preoccupare mamma, non dirò nulla a papà”.
    
    “Vorrei ben sperare”, rispose sua madre.
    
    “Sarebbe difficile spiegargli tutto quanto, vero?”, chiese sarcastica.
    
    “Abbastanza”, risposi io.
    
    “Non lo farò, questo lo sapete anche voi. Ma mi piace molto l’attrazione che voi due provate l’uno per l’altra”. Quello era chiaro, ma l’arma del ricatto era forte, soprattutto per sua madre.
    
    Poi Gabriella proseguì:”Sono certa che se io non ci fossi, quella tua mano starebbe già salendo lungo l’interno coscia di mamma, vero? Hai un collant o le calze?”.
    
    “Le calze”, rispose Donatella.
    
    Effettivamente era vero. Le stavo carezzando il ginocchio e lei sapeva che non sapevo resistere alle sue gambe ed in generale alle calze che indossavano le donne.
    
    “Fate come se io non ci fossi, vi prego, siete troppo eccitanti!”, disse Gabriella poggiandosi al sedile posteriore. Da quel momento in avanti, per almeno un’ora e mezza, la situazione, il gioco a cui ci chiese di partecipare Gabriella fu quello. Fare ciò che volevamo, come se lei non ci fosse. Volle essere spettatrice passiva, ma in certi momenti anche attiva, di un nostro pomeriggio di sesso.
    
    La mia mano risalì quindi lentamente il lungo interno coscia ...
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