1. Padrone XIII - La prego...


    Data: 13/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: xHamster

    ... lo sentiva vibrare di rabbia e sapeva di esserne la causa.
    
    Guardò in basso iniziandosi a pentire di essersi attardata per parlare con Claudia, se qualcuno fosse entrato nell’ascensore probabilmente, anzi no, sicuramente sarebbe rimasta lì inginocchiata aumentando la sua umiliazione. Arrivarono direttamente al piano terra, dopo che si aprirono le porte Padrone le comandò:
    
    “Andiamo!”
    
    Era ancora arrabbiato, era ovvio dall’intonazione della sua voce e dal fatto che s**ttò subito in avanti lasciandosela alle spalle. Fece il possibile per raggiungerlo, ma con i tacchi alti era un problema e si ricongiunse a Lui solo davanti alla macchina.
    
    Il viaggio fu surreale, il silenzio era oppressivo. Da quando lo aveva deluso non l’aveva ancora guardata, era una situazione straziante per lei. Avrebbe voluto prostrarsi ai suoi piedi, supplicare il perdono con quanta più forza avesse nel corpo ma sapeva che farlo in quel momento, in quel luogo, avrebbe solo peggiorato le cose. Con tutta l’agitazione che covava dentro riuscì a malapena a stare seduta ferma al suo posto.
    
    Arrivarono dritti a casa. Di nuovo non l’aspettò e si diresse subito dentro. Le sembrava di non far altro che rincorrerlo per scusarsi senza però riuscire a raggiungerlo. Liberatasi dei tacchi riuscì a correre al piano superiore e lo vide entrare nella sua stanza, quando entrò anche lei lo trovò vicino al letto. Si avvicinò lentamente, per tutto quel tempo aveva pensato solo a raggiungerlo, non aveva ancora ...
    ... deciso cosa gli avrebbe detto. Quando gli fu davanti abbassò gli occhi intimorita e non vide arrivare lo schiaffo. In pieno viso, forte. Si sentì senza forze e cadde sul letto.
    
    La guancia le pulsava, sentiva migliaia di aghi conficcarsi nella pelle e bruciare. Piangeva silenziosamente. Le sembrava di morire dal dispiacere, dall’umiliazione di aver meritato uno schiaffo sul viso, solo i singhiozzi la scuotevano dall’immobilità.
    
    “Che senso ha essere la mia assistente personale se sono Io che devo aspettare te? Eh?!”
    
    Prendendola con forza per un braccio la ruotò mettendola prona sul letto e la bloccò mettendosi sopra di lei. Le faceva paura quella mancanza di cura nei suoi confronti, piangeva e si sentiva soffocare. Sentì le mani di Padrone poggiarsi a metà della schiena e poi un crepitio improvviso della giacca che si squarciava.
    
    “Questi vestiti non ti servono se non vuoi fare il tuo lavoro!”
    
    e con un altro strappo le aprì anche la camicetta. Le sembrava un a****le inferocito, non sapeva cosa fare, rimase immobile sperando che tutto finisse in fretta. La strattonava con forza, la muoveva come se non avesse peso, le strappò anche la gonna e le calze prima di girarla supina. Non ancora appagato le strappò del tutto i vestiti da dosso, aveva gli occhi iniettati di sangue, non lo riconosceva più.
    
    “Sc… Scusi…”
    
    Le lacrime ed i singhiozzi non si placavano. Era pentita, non lo avrebbe fatto più… Per tutta una vita aveva cercato di costruirsi un posto sicuro e quando ...