1. Padrone XIII - La prego...


    Data: 13/06/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: xHamster

    Prima di quel pomeriggio pensava che non sarebbe più tornata in quel luogo. Invece eccola qui, proprio sotto il palazzo del suo ultimo lavoro.
    
    Testa alta e schiena ben dritta mentre nel suo tailleur aderente e scarpe alte precedeva Padrone e gli apriva la porta.
    
    “Buon pomeriggio.”
    
    “Buon pomeriggio a lei.”
    
    Sorrise giovialmente alla guardia giurata che non parve riconoscerla, in un certo qual modo la cosa le fece piacere, lei stessa si sentiva diversa, sia nell’aspetto ma soprattutto nell’atteggiamento, quando era vicina a Padrone la sua ansia, il suo bisogno di controllare tutto, semplicemente sparivano e senza quel peso si sentiva libera e profondamente riconoscente. Nel suo ruolo di assistente personale aveva trovato un modo per dimostrare la sua gratitudine, lo accompagnava ovunque, si prendeva cura di Lui fin nei minimi particolari sia dal punto di vista lavorativo che personale.
    
    Arrivarono nel suo vecchio ufficio ed andarono direttamente alla stanza del capo, avevano un appuntamento per discutere degli investimenti di Padrone. Il suo vecchio capo all’inizio non la riconobbe, anche perché stava concentrando maggiori attenzioni al cliente importante, mica alla sua segretaria, ma quando si accorse chi era non disse nulla, fece solo un sorrisetto e si misero a lavoro.
    
    Finita la riunione, mentre si dirigevano all’ascensore, si sentì chiamare
    
    “Rossana? Sei tu?”
    
    Girandosi vide Claudia, la sua vecchia vicina di cubicolo con un’espressione ...
    ... interrogativa
    
    “Ciao Claudia, come stai?”
    
    e si avvicinò per salutarla.
    
    “Tutto bene. Quando prima sei passata non ti avevo riconosciuta… Sei diversa… Stai molto bene”
    
    Arrossita per i complimenti si fermò a chiacchierare un poco, anche se non sarebbe mai tornata indietro dalla sua vita attuale, le mancava un poco quel tipo di leggerezza.
    
    “Mi è dispiaciuto quando non ti hanno rinnovato il contratto… Ma vedo che hai trovato un buon lavoro…”
    
    Ammiccando verso Padrone che era arrivato davanti all’ascensore. Si girò in quella direzione e vedendolo così teso capì.
    
    “Ciao. Devo andare.”
    
    Tagliò corto con Claudia e si incamminò in fretta per ricongiungersi a Padrone. Più si avvicinava e più sentiva l’aura austera che emanava, guardava dritto davanti a sé la porta dell’ascensore, aveva il pugno stretto.
    
    “… Scusi…”
    
    Bisbigliò appena cercando si giustificarsi. Non diede segno di accorgersi di lei, entrò nell’ascensore che intanto era arrivato al loro piano e si fermò rigido al centro della cabina. Si dovette appiattire contro le pareti per entrare anche lei e non sfiorarlo, le sembrava una mina pronta ad esplodere al minimo contatto.
    
    Erano soli, l’ascensore stava scendendo.
    
    “In ginocchio!”
    
    Un ordine, secco e preciso. Lì, in pubblico. Lui che le aveva esplicitamente detto che quando si lavora non si pensa ad altro, ma capiva la sua rabbia e si inginocchiò immediatamente. Davanti a lei c’era il pugno stretto con tanta forza da far sbiancare le articolazioni, era fermo, ma ...
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